È finita

sabato 28 Dicembre 2019

È finita. Il giornale è stampato,
la rotativa s’affretta,
me ne vado col bavero alzato,
dietro il fumo della sigaretta.

[Ernesto Ragazzoni, Buchi nella sabbia e pagine invisibili, Torino, Einaudi 2000, p. 155]

Oppure

giovedì 12 Ottobre 2017

Qui ciascuno sugli allori riposa,
io, perfino, che allori non ho:
ogni fiore si sente un po’ rosa
ogni fiume si sente un po’ Po.

[Ernesto Ragazzoni, Buchi nella sabbia e pagine invisibili, a cura di Renato Martinoni, Torino, Einaudi 2000, p. 158]

Per esempio

giovedì 12 Ottobre 2017

O Signore, io ti ringrazio
d’aver dato al Mondo il vizio,
l’alto e solo benefizio
che quaggiù non soffre strazio…,
che accomuna in un sol dazio
ogni Caio ed ogni Tizio.
Che quaggiù ci sia un sol spazio
per un cazzo e un orifizio,
ognun gridi mai non sazio
fino al giorno del giudizio:
O Signore, io ti ringrazio,
d’aver dato al Mondo il vizio.

[Ernesto Ragazzoni, Buchi nella sabbia e pagine invisibili, a cura di Renato Martinoni, Torino, Einaudi 2000, pp. 156-157]

Una volta

venerdì 23 Dicembre 2011

La prima volta che ho cercato un suo libro, alla libreria Feltrinelli di Parma, Avete dei libri di Ragazzoni?, gli ho chiesto.
Di Clay Regazzoni, mi han detto loro, il pilota?
No, gli ho detto io, di un altro.

Viene in mente anche a me

giovedì 22 Dicembre 2011

Quella poesia di Ernesto Ragazzoni: Qui ciascun sugli allori riposa, / io perfino che allori non ho / ogni fiore si sente un po’ rosa, / ogni fiume si sente un po’ Po.

Riassunti

lunedì 24 Novembre 2008


Ci sono dei riassunti che a me sembrano forse anche più belli degli originali. Come questo, in versi, dei Dolori del giovane Werther, di Ernesto Ragazzoni (1870-1920):

Il giovane Werther amava Carlotta
e già della cosa fu grande sussurro.
Sapete in che modo si prese la cotta?
La vide una volta spartir pane e burro.

Ma aveva marito Carlotta, ed in fondo
un uomo era Werther dabbene e corretto;
e mai non avrebbe (per quanto c’è al mondo),
voluto a Carlotta mancar di rispetto.

Così, maledisse la porca sua stella;
strillò che bersaglio di guai era, e centro;
e un giorno si fece saltar le cervella,
con tutte le storie che c’erano dentro.

Lo vide Carlotta che caldo era ancora,
si terse una stilla dal bell’occhio azzurro;
e poi, vòlta a casa (da brava signora),
riprese a spalmare sul pane il suo burro.