domenica 10 Settembre 2017
F. B.: Ci son stati dei lunghi periodi che non potevo lavorare, allora passavo il tempo nei bar o nelle bische. Ma era solo perché non potevo lavorare.
M. E.: E in questo momento, lavora?
F. B.: Sì, quando si sta per morire, bisogna accelerare, col lavoro. Forse sono ambizioso, ma ho sempre voglia di fare qualcosa di straordinario.
[Entretien avec Jean Clair, Maurice Eschapasse, Peter Malchus, in L’Art vivant, dicembre 1971, ora in Francis Bacon, Entretiens, s. l., Carré 1996, p. 44]
venerdì 18 Agosto 2017
E.: Non la disturba il fatto che la sua mostra, al Grand Palais, sia di fianco a quella di Fernand Léger?
F. B.: Affatto. Trovo il confronto interessante. Non ho mai incontrato Léger di persona. Ma so che avevamo, io e lui, due opinioni completamente diverse, dell’arte. Lui ha provato a fare dell’arte per il popolo. Io penso che sia impossibile. Non si può fare arte che per sé. Provare di fare dell’arte per il popolo significa che ci si crede più intelligenti di lui.
[Est-il méchant? intervista a L’Express del 15 novembre del 1971, in Francis Bacon, Entretiens, s. l., Carré 1996, p. 44]