martedì 27 Novembre 2018
Ho visto il film Dovlatov, di Aleksej German, e ho sentito German dire che il film è un’anti biopic (Dal momento, ha detto, che i romanzi di Dovlatov sono antiromanzi), e mi hanno detto che il film uscirà in sala, in Italia, come è successo per il film Leto, su Viktor Coj, che è morto 9 giorni prima di Dovlatov, nell’agosto del 1990, e tre mesi prima di loro, l’11 maggio del 1990, è morto Venedikt Erofeev, quello che ha scritto un libro il cui protagonista vive a Mosca e non è mai riuscito a vedere il Cremlino.
E niente, quando esce, in maggio, forse?, il film su Dovlatov, se non l’avessi visto io l’andrei a vedere e c’è il caso che ci vada poi comunque.
martedì 16 Settembre 2014
E noi, è chiaro, dopo aver bevuto non parlavamo di politica (cosa c’è da dire?, di politica, allora come adesso), non parlavamo neanche di donne (cosa c’è da dire?, fare, bisogna), noi dal mattino alla sera parlavamo di letteratura. E quando adesso ci si lamenta, dove si è andata a cacciare la cultura?, la risposta è semplice: abbiamo smesso di parlare della cosa più importante, dei libri.
[Valerij Popov, Dovlatov, Moskva, Molodaja gvardija 2010, p. 78]
mercoledì 10 Settembre 2014
D’un tratto, inaspettatamente (o aspettatamente) era diventato chiaro che la sostanza fondante della vita non dipendeva, per niente, dal sistema politico: sia là [negli Stati Uniti d’America], che qua [in Unione Sovietica] il mondo era comandato dalla stupidità, dalla villania, dalla mancanza di gusto.
[Valerij Popov, Dovlatov, Moskva, Molodaja gvardija 2010, p. 309]