Ieri

mercoledì 8 Maggio 2024

Un altro partecipante a quel convegno, Ivan Turgenev, in un romanzo del 1867, Fumo, aveva fatto dire a un personaggio, Potugin: «Sì, sì, sono un occidentalista, sono devoto all’Europa; cioè, per meglio dire, sono devoto alla cultura, alla civiltà, sì, questa è la parola giusta, la amo con tutto il cuore, credo in lei e non credo e non crederò mai in nient’altro. Questa parola: ci-vil-tà, è comprensibile, e pulita, e santa, mentre le altre, nazione, popolo, gloria, puzzano di sangue… Accidenti a loro!».

 

[ieri, alla libreria Noi, con Elisabetta Risari, le traduttrici e i traduttori abbiamo parlato del Discorso su Puškin di Dostoevskij]

7 maggio – Milano

martedì 7 Maggio 2024

Martedì 7 maggio,
alle 19,
alla libreria Noi di Milano,
con Elisabetta Risari e i traduttori Sofia Ballan,
Antonella Castria, Claudia Coppola, Asia Mariancini,
Sophia Simo,
Monica Triglia e Andrea Vercelli
presentiamo il Discorso su Puškin
di Dostoevskij

Sputare via

giovedì 2 Maggio 2024

In quegli anni l’intelligencija russa è divisa tra coloro che credono che la Russia debba seguire l’esempio europeo, e che vorrebbero sviluppare e dare seguito alle riforme del primo (e unico, forse) zar “europeo”, Pietro il grande, che, fondando Pietroburgo e facendone la capitale, ha aperto, come si usa dire, «una finestra sull’Europa» e indirizzato la storia della Russia verso l’occidente (quelli che la pensavano così venivano detti occidentalisti), e coloro che credevano invece che, per la Russia, fosse necessario un cammino autonomo, originale (questi venivano chiamati slavofili).
Il leader degli slavofili, in quel 1880, è quel signore che sale sul palco di Mosca e si rifiuta di fare il suo intervento dopo che ha parlato Dostoevskij, Ivan Sergeevič Aksakov.
Qualche anno prima, nel 1863, Aksakov aveva scritto, a Dostoevskij: «Condizione prima per liberare in noi stessi il sentimento della nazionalità è odiare Pietroburgo con tutto il nostro cuore e con tutti i nostri pensieri. Soffiare via, sputare via, rinnegare “Satana”».
“Satana”, per Aksakov, era Pietroburgo.

[Martedì 7 maggio, alle 19, alla libreria Noi di Milano, con Elisabetta Risari e i traduttori Sofia Ballan, Antonella Castria, Claudia Coppola, Asia Mariancini, Sophia Simo, Monica Triglia e Andrea Vercelli presentiamo il Discorso su Puškin di Dostoevskij]

16 aprile – In libreria

martedì 16 Aprile 2024

Martedì 16 aprile,
in libreria,
esce
il Discorso su Puškin
di Dostoevskij,
per gli Oscar Mondadori

Un avvenimento

martedì 16 Aprile 2024

Dostoevskij sul palco si asciugava il sudore con un fazzoletto, e il presidente ha suonato la campanella con vigore e ha ricordato che il convegno doveva continuare, e ha invitato sul palco Ivan Sergevič Aksakov. Aksakov è corso al podio e ha gridato: «Signori, non voglio e non posso parlare dopo Dostoevskij. Dopo Dostoevskij non si può parlare. Il discorso che abbiamo sentito, è un avvenimento. Turgenev è d’accordo con me».

[Esce oggi]

Un avvenimento

mercoledì 27 Marzo 2024

Dmitrij Nikolaevič Ljubimov, che era presente, quel giorno, alla seduta degli amanti della letteratura russa, racconta: «Credo che le pareti del Circolo dei nobili di Mosca non siano mai state investite, né prima né dopo, da un tale entusiasmo. Gridavano e battevano le mani praticamente tutti, in sala e sul palco. Aksakov è corso a abbracciare Dostoevskij, Turgenev, trascinandosi come un orso, correva verso Dostoevskij a braccia aperte. Dostoevskij sul palco si asciugava il sudore con un fazzoletto, e il presidente ha suonato la campanella con vigore e ha ricordato che il convegno doveva continuare, e ha invitato sul palco Ivan Sergevič Aksakov. Aksakov è corso al podio e ha gridato: «Signori, non voglio e non posso parlare dopo Dostoevskij. Dopo Dostoevskij non si può parlare. Il discorso che abbiamo sentito, è un avvenimento. Turgenev è d’accordo con me».

Esce il 16 aprile, per gli Oscar Mondadori, il discorso di Dostoevskij su Puškin tradotto da Sofia Ballan, Antonella Castria, Claudia Coppola, Asia Mariancini, Sophia Simo, Monica Triglia e Andrea Vercelli, studenti della specialistica Iulm. Ci sono anche l’introduzione di Dostoevskij, una risposta, sempre di Dostoevskij, alle critiche di un giornalista, Gradovskij, e il discorso che, nella stessa occasione, ha tenuto Turgenev. Preordinabile qui: clic

Domani

sabato 13 Gennaio 2024


A me, l’ho detto tante volte, piacciono due cose che fanno piangere, la letteratura russa e le partite del Parma e domattina finisco di tradurre il discorso di Dostoevskij su Puškin, domani pomeriggio, su Radio Parma, con Marco Balestrazzi, faccio la radiocronaca di Parma Ascoli. © Художник Игорь Князев

Possono forse sembrare esagerate

venerdì 5 Gennaio 2024

Possono forse sembrare esagerate

«E in futuro, io ci credo, noi, cioè, naturalmente, non noi, ma i russi che verranno, si renderanno conto che diventare un vero russo significherà esattamente questo: cercare di riconciliare definitivamente le contraddizioni europee, indicare la via d’uscita alla tristezza europea, che è nell’animo russo, universale e riunificante, accogliere in esso con amore fraterno tutti i nostri fratelli, e alla fine, forse, pronunciare l’ultima parola della grande, comune armonia, del fraterno accordo finale di tutte le stirpi secondo la legge evangelica di Cristo! So bene che le mie parole possono sembrare entusiastiche, esagerate e fantastiche.
Sia, ma non mi pento di averle pronunciate».

[Ultimi giorni di lavoro sulla traduzione del discorso di Dostoevskij su Puškin, immagine di Roberto Abbiati]

Oh!

venerdì 29 Dicembre 2023

Perché, cosa ha fatto la Russia nella sua politica in questi due secoli, se non servire l’Europa, forse molto più di sé stessa? Oh, i popoli dell’Europa nemmeno lo sanno quanto ci stanno a cuore!

[Sto rivedendo il Discorso su Puškin di Dostoevskij, tradotto dagli studenti della specialistica della Iulm, che esce l’anno prossimo per gli Oscar Mondadori]