mercoledì 11 Luglio 2018
La collana della casa editrice Sempremai si chiamerà I pianerottoli, credo.
La prima cosa che uscirà, però, sarà una cosa fuori collana, il numero 3 della rivista Qualcosa.
Sarà l’organo ufficioso dei sapodisti e avrà anche un poster centrale, da appendere, questo:
L’art
di Diego Finelli
Un racconto o un romanzo o una poesia sapodista o un qualsiasi testo sapodista, mi spingo a dire, una qualsiasi opera sapodista, devono lasciar intendere che uno poteva fare di meglio ma non è colpa sua, ha una bellissima idea, si tratta solo di metterla giù per bene con tutte le virgole al posto giusto e le descrizioni e i personaggi e lo svolgimento e poi il finale e è fatta, praticamente il grosso c’è; la letteratura (mi spingo a dire, l’arte) sapodista si deve intuire che ha delle grandi potenzialità, che però delle volte uno le deve costringere in tempi contronatura, come per esempio scrivere un romanzo dieci minuti al giorno dalle otto meno cinque alle otto e cinque tutte le mattine in ufficio prima di cominciare a lavorare: come vuoi che venga un romanzo così, viene per forza un romanzo sapodista
il più delle volte, poi, un’opera sapodista deve essere incompiuta, lasciata lì in sospeso, e il suo stile, la sua forma devono assolut
mercoledì 4 Ottobre 2017
n racconto o un romanzo o una poesia sapodista o un qualsiasi testo sapodista, mi spingo a dire, una qualsiasi opera sapodista, devono lasciar intendere che uno poteva fare di meglio ma non è colpa sua, ha una bellissima idea, si tratta solo di metterla giù per bene con tutte le virgole al posto giusto e le descrizioni e i personaggi e lo svolgimento e poi il finale e è fatta, praticamente il grosso c’è; la letteratura (mi spingo a dire, l’arte) sapodista si deve intuire che ha delle grandi potenzialità, che però delle volte uno le deve costringere in tempi contronatura, come per esempio scrivere un romanzo dieci minuti al giorno dalle otto meno cinque alle otto e cinque tutte le mattine in ufficio prima di cominciare a lavorare: come vuoi che venga un romanzo così, viene per forza un romanzo sapodista
il più delle volte, poi, un’opera sapodista deve essere incompiuta, lasciata lì in sospeso, e il suo stile, la sua forma devono assolut
ciao devo andare a portare fuori il cane
[Diego Finelli per Qualcosa]
domenica 9 Ottobre 2016
Perché i matti sono come le piante, li prendi, li sposti e li lavi, li vesti, gli dai da mangiare e loro stanno lì, con la faccia verdina, indifferenti. Non sono pericolosi, chi lavora dentro lo sa, ma fa comodo passare sotto silenzio questo particolare. Tu pensi che dentro ci stiano solo più i pazzi scatenati, quelli pericolosi, senza parenti; pensi male, perché ce n’è di tutti i tipi e quelli pericolosi sono ormai vecchi e completamente ottenebrati dagli psicofarmaci.
Io sono stato dentro una anno, come operatore.
[Diego Finelli, Perché i matti, Rivoli, Neos 2016, p. 5]
mercoledì 15 Aprile 2015
Uno si puliva i denti col filo interdentale in chiesa, durante la messa.
[Dal repertorio dei matti della città di Torino, in preparazione (questo matto è di Diego)]