Mia madre teneva le forchette in un armadio

domenica 14 Dicembre 2014

design del popolo

Abbiamo costruito questa antenna copiando le dimensioni consigliate sulla rivista Radio. Ma si sa che i risuonatori sono fondamentali: in questo caso per migliorare la ricezione abbiamo usato delle forchette. Penso che funzionasse molto bene e l’effetto si è notato fin dall’inizio. Tutti volevano seguire in particolare modo i programmi da San Pietroburgo. Mia madre teneva le forchette in un armadio: le aveva comprate quando il paese era allo sbando e nei negozi vendevano soltanto quelle. E non erano nemmeno di un materiale di qualità, ma per l’atenna andavano benissimo.

Forchette di alluminio, rivetti, asta di alluminio, base di ventilatore, connessione a vite.

[Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia post sovietica, traduzione Ada Arduini, Gioia Guerzoni, Milano, Isbn 2007, p. 151]

Impermeabile

martedì 11 Febbraio 2014

archipov

 

 

 

 

 

 

 

Sai, è per metterci i fiori ed è impermeabile. Il buco è come quelli in fondo ai vasi da fiori, così l’acqua in eccesso cola fuori, nel piattino o fuori, intorno. Ci puoi anche piantare qualcosa. È stata mia moglie a farlo. Ha trovato un vecchio disco che non voleva nessuno e che ormai era consumato. L’ha fatto poco tempo fa.

Mosca, 1997

[Vladimir Archipov, Design del popolo (220 invenzioni della Russia post-sovietica), traduzione Ada Arduini, Gioia Guerzoni, Milano, Isbn 2007, p. 201]

No?

venerdì 28 Giugno 2013

Questo affare risale al periodo in cui i negozi erano vuoti, all’inizio della Perestrojka, tra la fine degli anni ottanta e i primi anni novanta. Il mio vecchio sturalavandini si era rotto e per un motivo o per l’altro ne avevo bisogno. Sono andato a cercarlo nei negozi, ma non c’era niente, figuriamoci uno sturalavandini! Così una volta l’ho chiesto in prestito ai vicini, ma poi non me la sono più sentita di disturbarli per una cosa del genere… di sicuro potevo farmene uno, no? Mia figlia aveva un pallone di gomma bucato: l’ho tagliato a metà e l’ho fissato alla gamba di uno sgabello, di quelle che si avvitano, si rompevano sempre e ho trovato una gamba da qualche parte… Ho usato lo sturalavandini soltanto un paio di volte, poi ne ho comprato uno.

(Aleksandr Čebureev, Kolomna 1990 – Pallone di gomma, gamba di sgabello, vite)

[Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia postsovietica, Milano, Isbn 2007, p. 106]

Andavano benissimo

domenica 3 Marzo 2013

Abbiamo costruito questa antenna copiando le dimensioni consigliate sulla rivista Radio. Ma si sa che i risonatori sono fondamentali: in questo caso per migliorare la ricezione abbiamo usato delle forchette. Penso che funzionasse molto bene e l’effetto si è notato fin dall’inizio. Tutti volevano seguire in particolar modo i programmi da San Pietroburgo. Mia madre teneva le forchette in un armadio: le aveva comprate quando il paese era allo sbando e nei negozi vendevano soltanto quelle. E non erano nemmeno di un materiale di qualità, ma per l’antenna andavano benissimo.

(Vasilij Archipov, Kolomna – Forchette di alluminio, rivetti, asta di alluminio, base di ventilatore, connessione a vite)

[Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia postsovietica, Milano, Isbn 2007, p. 151]

Dovremmo trattarli con grande cura

giovedì 28 Febbraio 2013

Racconta il figlio: Questa trapunta simboleggia una parte consistente della nostra vita di famiglia, proprio come nell’Asia centrale e in Oriente dove i tappeti rivestivano lo stesso ruolo dei libri, della letteratura, con ricami che raffiguravano le tradizioni familiari e le leggende. Le storie, ad esempio sulla guerra, venivano narrate tramite oggetti e ornamenti. Questa trapunta si rifà a tradizioni antiche cercando però di mettersi al passo con la cultura moderna, ed è fatta con vari pezzi cuciti insieme: il cappotto di mia nonna, un maglione di mio fratello, la giacca di papà e scampoli di altre stoffe, anch’essi con una storia… c’è un’aura significativa in tutto questo, be’ almeno per me.
Mia madre mi ha regalato la trapunta, le avevo chiesto io di farmela. Guardi un pezzo di stoffa e pensi a una cosa ne guardi un altro e pensi a qualcos’altro, è molto organico. Penso che gli oggetti conservino l’aura del loro possessore, di una persona che magari non è più con noi; gli oggetti contengono informazioni, ce le offrono, ed entrano in armonia con altre persone. Credo che abbiano una vita indipendente e che anche noi dovremmo entrare in armonia con loro e trattarli con grande cura affinché ci restituiscano il favore.

(Galina Svistakova, Rjazan’ – Pezzi di cappotto, giacca, maglione e altre stoffe, filo)

[Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia postsovietica, Milano, Isbn 2007, p. 170]

Nebulizzatore

martedì 26 Febbraio 2013

L’ho costruito però non sono riuscito a farlo funzionare. Credevo di farcela, ma evidentemente da qualche parte c’era qualcosa che non andava… con questo spruzzatore e il tappo di un aerosol non si può nebulizzare l’acqua. Niente. Non so perché. L’ho costruito parecchio tempo fa, quando gli scaffali dei negozi erano vuoti. Dev’essere stato più o meno nel 1990. Non ricordo perché mi serviva, ma dev’essere stato per qualcosa, altrimenti non l’avrei fatto.

(Valentin Plitkin, Rjazan’ – Ugello per aerosol, clistere)

[Vladimir Archipov, Design del popolo. 220 invenzioni della Russia postsovietica, Milano, Isbn 2007, p. 170]