lunedì 27 Settembre 2010
Dopo i massacri del ‘900 non ricordo più.
Ricordo però poche cose di quelle imparate a memoria nell’infanzia: Oh Valentino vestito di nuovo; onoro la memoria di mio padre perché mia madre non mi riconosce più. Preferirei essere ucciso piuttosto che veder morire i cipressetti miei in duplice filare. Nomino i miei quadri qualche volta invano. Ai tuoi capelli biondi Margherita che ti fui affidato dalla pietà celeste. Perdono.
Reggio Emilia 26 giugno 2010
[Davide Benati, New Dacalogue, in 2010.com_andamenti, a cura di Michele Di Mauro e Caterin Fossati, Torino, 2010, p. 33]
mercoledì 16 Giugno 2010
[Questa cosa che c’è qua sotto, che dovrebbe essere uscita oggi su Libero, è un decalogo scritto su richiesta di Caterina Fossati, per Torino Spiritualità, per questa cosa che si trova qui]
1. Quando ti svegli al mattino potrebbe essere utile ricordarti che hai delle mani.
2. Hai presente quando viene a casa tua un ospite, che non è mai stato nella tua città, magari straniero, hai presente tutta l’attenzione, tutta la cura che metti nel farlo star bene, nell’aiutarlo, nello spiegargli le cose, come funzionano, nell’accompagnarlo? Quest’attenzione e questa cura potrebbe essere utile usarla con tutte le persone che conosci.
3. Potrebbe essere utile pensare ai tuoi morti, tutti i giorni.
4. Ognuno fa come vuole, ma è possibile che si stia molto meglio senza guardare la televisione e senza leggere i giornali e senza ascoltare la radio. Prima di farlo, ci si potrebbe preoccupare di come riempire il tempo; dopo averlo fatto, ci si dovrebbe accorgere che il tempo ha questa caratteristica, che si riempie da solo. Continua a leggere »