Una cosa un po’ noiosa, secondo me
Allora, è successo che Davide Barilli pensa che io, nel discorso che ho letto l’altro giorno al Fuori orario, abbia fatto capire che lui potesse essere complice di “un modo di ragionare e di vedere le cose” con il quale lui non ha niente a che fare (clic).
Eh.
Non si specifica, in quel che scrive Barilli, quale sarebbe questo modo di ragionare e di vedere le cose, ma si suppone che sia il modo di ragionare e di vedere le cose di chi ha governato Parma fino a poco tempo fa.
Chi ha letto il discorso che ho letto l’altro giorno al fuori orario (clic) credo abbia capito benissimo che io non penso né alludo al fatto che Barilli sarebbe complice di un modo di ragionare e di vedere le cose con il quale lui non ha niente a che fare.
E la cosa potrebbe finire anche qua, se non fosse che mi preme ribadire una cosa, che Barilli, a Milano, nel 1999, in un teatro che ospitava circa 200 persone, ha detto che la Parma, il torrente di Parma, divide in due la città come la Senna a Parigi, e avevano riso tutti, e anch’io, e lui aveva alzato gli occhi dal leggio e aveva guardato il pubblico come per dire “Be’, perché ridete?”.
E questa cosa è l’indice, secondo me, di un’idea parmocentrica che ho un po’ anch’io, come si dice anche nel discorso che ho letto l’altro giorno al fuori orario, e quella cosa lì di Barilli, che è successa nel 99, ogni tanto mi torna in mente, e ogni tanto la racconto, in pubblico e in privato, e continuerò a raccontarla, se me ne viene voglia, e la cosa non implica affatto che io pensi che Barilli sia complice di “un modo di ragionare e di vedere le cose” con il quale lui non ha niente a che fare, qualsiasi cosa quest’ultima frase voglia significare, fine.