13 febbraio – Bologna
Lunedì 13 febbraio,
a Bologna,
alle 19 e 15,
alla libreria modo infoshop,
in via Mascarella 24/b
seconda parte (di 11)
della lettura integrale di
Silenzio in Emilia
di Daniele Benati,
seguita dalla seconda parte (di 11)
della lettura integrale delle
Opere complete di Learco Pignagnoli,
di Daniele Benati
(dura 40 minuti)
Delle cose strane
Solo che dicevo delle cose strane, e anche se me ne accorgevo, non potevo farci niente. Ad esempio mi ero alzato in piedi per dirgli di fare il dritto sottomano, e mi sono uscite queste parole: Troppi tagli allo stato sociale! Che erano parole che avevo sentito alla televisione, perché in tutti quegli anni mi mettevano sempre davanti alla televisione e guai se mi muovevo! E anche dopo, quando volevo dirgli di drittare, ho detto: Il condono edilizio vale un miliardo! I due giovani allora si sono giustamente voltati a guardarmi. Non volevo dire quelle parole, me ne accorgevo anch’io, ma non riuscivo a fare nient’altro.
[Daniele Benati, Silenzio in Emilia, p. 40-41]
6 febbraio – Bologna
Lunedì 6 febbraio,
a Bologna,
alle 19 e 15,
alla libreria modo infoshop,
in via Mascarella 24/b
prima parte (di 11)
della lettura integrale di
Silenzio in Emilia
di Daniele Benati,
seguita dalla prima parte (di 11)
della lettura integrale delle
Opere complete di Learco Pignagnoli,
di Daniele Benati
(dura 50 minuti)
Opere complete
Opera numero 212
Credevamo che anche lui fosse d’accordo con noi nel dire che suo padre era un asino. Invece quando glielo abbiamo detto s’è arrabbiato.
[Daniele Benati, Opere complete di Learco Pignagnoli, cit., p. 98]
Comunque
Comunque non è vero che facevo una vita da bestia. Dicevo così per dire, nell’impeto di quello che stavo pensando. E che non facevo una vita da bestia ve lo dicono i miei centoventi chili. Quando sono partito ero sì e no settanta, e adesso sono centoventi. Come ho fatto a ingrassare così? Mangiando e bevendo.
[Daniele Benati, Silenzio in Emilia, Milano, Feltrinelli 1977, p. 72]
9 ottobre – Gualtieri (RE)
Domenica 9 ottobre,
a Gualtieri (RE),
a palazzo Bentivoglio,
salone dei Giganti,
alle 17,
Daniele Benati,
Ermanno Cavazzoni,
Ugo Cornia
e Paolo Nori
leggono Raffaello Baldini.
Un’intervista
Il discorso sarebbe lungo, ma è un fatto che l’educazione scolastica penalizzi il comico a favore del tragico. E’ grande Leopardi, non Belli. E’ grande Foscolo, non Porta. La grande arte è tragica, ci dicono. Il comico può tutt’al più raggiungere il livello della farsa, della satira ecc. Mentre per me non c’è una distinzione così netta. Anzi, io spesso vedo le cose capovolte. Certi autori ritenuti seri mi sembrano comici, e altri considerati comici mi sembrano tragici.
[si trova qua]
Un inedito
Opera numero 257
Il dizionario dei detti dilettali di Reggio Emilia riporta, alla voce Avarizia, il caso di una famiglia così taccagna che quando erano a tavola, pur di non consumare il tovagliolo, si pulivano la bocca con il gatto.