Come mai mi piacciono
Mi sono chiesto come mai mi piacciano i libri che mi fanno star male, “Non sarò un po’ masochista?”, mi son chiesto, e mi sono risposto con una cosa che mi è successa mentre scrivevo questo romanzo, nel gennaio del 2020. Ho partecipato alla riunione di una rivista che si chiama “Qualcosa”. L’argomento del numero di “Qualcosa” che stavamo preparando era: le storie sentimentali finite male; i disastri sentimentali, praticamente. Noi, quella sera lì, le venti persone che erano lì, di quei momenti che abbiamo passato tutti, che siam stati male per amore, se così si può dire, di quei giorni così dolorosi che eravamo messi così male che ci sembrava di non esser mai stati tanto male nella nostra vita, e non ci sembrava possibile stare peggio, a ripensarci dopo degli anni, ci veniva da pensare “Ma come son stato male bene, quel giorno lì. Ma che bello, essere così vivi”. Ecco. L’effetto che mi fa leggere (e rileggere) Delitto e castigo, Memorie del sottosuolo, L’idiota, I demoni, Il giocatore, I fratelli Karamazov è quello: mi accorgo di essere vivo, di avere un corpo, di avere il sangue che mi scorre nelle vene. Questo.
[Domani, sulla pagine di Bergamo del Corriere della sera, intervista a Rosanna Scardi per la presentazione di domani, con Malika Ayane, allo Spazio Polaresco, di Sanguina ancora]