giovedì 22 Dicembre 2022

Venevìtinov, poeta complesso e curioso, morì a 22 anni, e da allora di lui si ricorda bene solo una cosa: che è morto a 22 anni.
[Jurij Tynjanov, Chlebnikov, in Avanguardia e tradizione, traduzione di Sergio Leone, Bari, Dedalo libri 1968, p. 28
venerdì 14 Novembre 2008
Sto lavorando a un’antologia di Chlebnikov e l’altro giorno a Firenze mi hanno chiesto di farne anche un’altra e è una cosa che non mi aspettavo.
E mi è venuta in mente una cosa che diceva lui, da qualche parte che adesso non mi ricordo, che era il modo in cui si doveva scrivere e leggere.
Si scriva rapidamente e si legga rapidamente, diceva Chlebnikov.
A lui piacevano molto anche i manoscritti, e le grafie, che rimandavan gli umori, e aveva partecipato a una mostra dove erano esposte le grafie degli scrittori a lui contemporanei, e anche la sua, che lui diceva che era la più bella.
E mi è venuto in mente che, senza grafie, ma la scrittura sul blog è un po’ così, si scrive rapidamente e si legge rapidamente, e rimanda un po’ a quegli umori, ai nervosi, alle allegrie, a quelle cose lì.
E quando finisci di scriver qualcosa, sia qui che nei commenti, ti vien sempre da pensare Ma avrò fatto bene?