Che meraviglia

domenica 17 Ottobre 2010

Tagliare il pane con un coltello per il pane.

Scendevo ancora

venerdì 8 Ottobre 2010

Mi è arrivato un corriere, sono andato giù per le scale per prendere i pacchi che aveva, c’eran due pezzi di carta per terra, mi son chinato a raccoglierli. E intanto che scendevo ancora m’è venuto da pensare che l’avevo fatto perché ieri le avevo pulite io, quelle scale: non so come dire, ma mi sembra che questo fatto che i condomini, a turno, puliscon le scale, ha degli effetti che mi piacciono.

Periodi

lunedì 4 Ottobre 2010

È un periodo che, tra il trasloco, l’operazione, la mia gatta che non sta tanto bene, la prima elementare della bambina di sei anni, la residenza nuova, la bicicletta da portare al tagliando, il dentista, la raccolta differenziata, la riedizione di Disastri di Charms, l’uscita di A Bologna le bici erano come i cani, il numero cinque dell’Accalappiacani, l’inizio della settima Scuola elementare di scrittura emiliana, l’inizio della Banda del formaggio, la traduzione di Oblomov, la prefazione di Picnic sul ciglio della strada, le pulizie delle scale del condominio, le letture in giro, la puntura da fare prima di andare a dormire, gli esercizi da fare appena svegliati, i caffè da prendere se no vien mal di testa, la spesa, la connessione a internet, la consegna dell’armadio, la riconsegna del modem a fastweb, i libri della biblioteca che scadono, i manifesti per Bologna che non si sa cosa fare, il nuovo libro di discorsi che si intitola La meravigliosa utilità del filo a piombo, un podcast da provare a mettere in piedi, un libretto sulla vita di un gatto da provare a scrivere entro fine anno, è un periodo che non ho tantissimo tempo, bisogna che smetto qualcosa, mi è venuto da smettere di occuparmi di calcio, di sentire le partite per radio, di provare a guardarle sui siti pirata, di leggere i resoconti sui giornali, sembra che ci riesco, non pensavo che fosse così facile, più facile che smettere di fumare, a giudicare da questi primi tentativi.

La casa nuova

domenica 3 Ottobre 2010

Sul tavolo, in sala, c’è una castagna che mi ha dato la bambina di cinque anni da tenere in tasca per non far venire il raffreddore.

Nuovi autobus

martedì 28 Settembre 2010

Eravamo in via Porrettana, è arrivato l’89 barrato, che non avevo mai preso, dovevo andare in via Saragozza, mi sono sbagliato ho chiesto all’autista Va in via Porrettana? E l’autista mi ha detto No. Venga, mi ha detto un signore meridionale, molto gentile, venga su, lei deve cambiare dove cambio io e poi prendere il 21.

A Palermo (2)

venerdì 24 Settembre 2010

Ero in una stanza al primo piano del Grand Hotel Wagner, con le finestre che davano su due lati della strada, avevo un stanza d’angolo, al primo piano, e quando mi sono affacciato per fumare, due o tre volte, vedevo e sentivo tutto quel che diceva e faceva la gente che passava per strada, e loro non vedevano e non sentivano me. E mi è venuto in mente che un un mio amico mi ha detto che Dostoevskij affittava sempre delle stanze così, al primo piano (in Russia è il secondo, il pianterreno per loro è il primo) e d’angolo. Non che sia tanto interessante, però la prossima è ancora meno interessante.

A Palermo

venerdì 24 Settembre 2010

Son un po’ ancora nel mezzo di un trasloco, fino alla notte prima di partire per Palermo avevo tutti i libri nei cartoni, e a Palermo dovevo fare un dibattito nel quale pensavo mi servissero due libri, e la notte, tra l’un e le due e mezza di notte, ho aperto tipo trenta cartoni, e i due libri non li ho trovati, poi la mattina, tra le sei e le sette di mattina, ne ho aperti altri venti, e ho trovato i due libri. Dopo sono andato a Palermo ho fatto il dibattito e alla fine mi sono accorto che da quei due libri non avevo letto niente. Allora quando Piergiorgio Di Cara ha chiesto se qualcuno aveva qualcosa da aggiungere io ho raccontato del fatto che ho traslocato, e che avevo tutti i libri dentro i cartoni, e che la notte e il mattino prima di partire avevo aperto cinquanta cartoni di libri per trovare i due che credevo mi sarebbero serviti a Palermo, e che poi invece non mi erano serviti ma chiedevo il permesso di leggere un pezzetto almeno da uno di questi libri perché se fossi tornato a casa così mi sarei sentito un coglione.

Allarmi e incudini

martedì 21 Settembre 2010

La prima sera che ho dormito nella casa nuova, mi ha svegliato all’una di notte un allarme che sembrava dentro casa mia. Mi hanno spiegato il giorno dopo che era l’allarme di una macchina che ha innescato l’allarme di un negozio che c’era al pianterreno del nostro palazzo, è andato avanti venti minuti. E a me poi oggi, ho ricevuto una lettera, dalle poste, c’entrava Fastweb, e son rimasto mezz’ora a capire cosa dovevo fare, era una raccomandata con ricevuta di ritorno, io non ero in casa, era l’avviso, ma non c’era scritto nessun ufficio postale dove andarlo a ritirare, dopo mezz’ora ho capito che era la ricevuta di ritorno della raccomandata che avevo mandato io a Fastweb per disdire il contratto (non ho riconosciuto la grafia perché una mia amica mi aveva fatto la cortesia di mandarla lei, era la sua grafia). Allora, una lettera, Chi è che mi manda una lettera?, un campanello, Chi è che mi suona al campanello?, se una casa vecchia è un nido di abitudini, una casa nuova è una fonte continua di allarmi, mi sembra. Dopo mi ha scritto un mio amico mi ha detto che una sua conoscente, alla quale hanno aumentato l’affitto, ha detto: È stata un’incudine a ciel sereno.