Un solo esempio

lunedì 12 Febbraio 2018

Un solo esempio. Le camicie con le maniche corte. Milioni di persone le portano. Io non le sopporto. Le camicie con le maniche corte. Ma che camicie? sono mutande. Non è una battuta. Prendete uno in mutande e con una camicia con le maniche corte. Sono due paia di mutande, uno sotto e uno sopra. Dice: ma quand’è caldo. Cioè, quand’è caldo vai in giro in mutande? E poi cosa c’entra il caldo? ti rimbocchi le maniche, quand’è caldo.

[Raffaello Baldini, In fondo a destra, in Carta canta Zitti tutti! In fondo a destra, Torino, Einaudi 1998, p. 125]

I giovani oggi vogliono i fatti

domenica 12 Novembre 2017

e anche a casa, che a casa sua, uno, non lo so, se non ti trovi bene a casa tua, invece io, cosa vuoi, anche i figli, il grande, è un bravo ragazzo, però, delle volte, che gli parlo, gli dico, e lui non risponde, zitto, ho capito che parlare troppo, i giovani oggi vogliono i fatti, no le chiacchiere, e hanno ragione, io li capisco, ma anche non parlare mai, c’è delle volte che gli domando, perché lui certe cose le sa, le deve sapere, studia, ma è come se non avessi detto niente, mi guarda e sta zitto, e io lo guardo anch’io, ci guardiamo

[Raffaello Baldini, Zitti tutti!, in Carta canta Zitti tutti! In fondo a destra, Torino, Einaudi 1998, p. 89]

Salutissimi

venerdì 10 Novembre 2017

e poi spengo, mi ha stufato, la televisione, non trovo mai, sono sempre quelle cose, facciamo un bell’applauso, e tutti che battono le mani, da fare che? e allora esco, prendo su, in macchina, e faccio un giro, no lontano, vado così, purchessia, poi mi fermo e mi mando una cartolina, non mi scrive mai nessuno a me, che invece a me piace la mattina trovare un po’ di posta, e allora mi scrivo, io, da Verrucchio, da Pietracuta, da Montebello, da dove sono, prendo una cartolina, saluti, e sotto uno scarabocchio, però cambio tutte le volte, perché dopo, se no, sempre le stesse parole, dev’essere sempre una cosa nuova, tanti saluti, saluti e baci, salutissimi, saluti cari, un pensiero, un ricordo, arrivederci presto, ma ce n’è tante, di frasi, per cambiare, che i miei dicono: ma chi è questo qui? niente, sono amici, e così mi arrivano queste cartoline, che le tengo anche a conto, le più belle, o se no delle volte faccio qualche telefonata, chiamo i numeri che ci sono nelle prime pagine dell’elenco, le ultime notizie, il tempo, le strade, le condizioni delle strade, qui ci sono dei lavori, bisogna deviare, lassù c’è la neve, ci vogliono le catene, l’autostrada del Sole, la via Emilia, la via Flaminia, tenere la distanza di sicurezza, che in un certo senso ti pare sempre come se dovessi partire, perché le strade che ci sono, ma ce n’è, puoi andare dappertutto, a Montescudo, a Bologna, a Badia Tedalda, a San Bendetto del Tronto, a Zurigo, a Madrid, dove vuoi andare c’è la strada, basta partire, solo che io non parto mai…

[Raffaello Baldini, Zitti tutti!, in Carta canta Zitti tutti! In fondo a destra, Torino, Einaudi 1998, p. 73]

Per caso

mercoledì 25 Febbraio 2015

Carta canta Zitti tutti! In fondo a destra Raffaello Baldini

e insomma, io sono bianco, sono un bianco, che non ci penso mai, non ci si pensa, sono nato alla Brucòuna, per caso, che se nascevo nel Kenia, il mondo è tutto per caso, e andiamo avanti, così, uno è bianco, l’altro è nero, che in un certo senso, io sono anche troppo bianco, sono di pelle gentile, che al mare, destate, se non sto attento, mi brucio, divento rosso come un peperone, mi spello, le braccia, la schiena, non posso stare al sole, io, almeno i primi giorni, devo stare all’ombra, sotto la tenda, o sotto l’ombrellone, perché adesso non ci sono più le tende, una volta c’erano le tende, adesso non ci sono più, è il progresso, adesso ci sono gli ombrelloni, che sono comodi, devo dire, li pieghi, hai sempre l’ombra, le tende ormai, dove sono le tende a marina? sono tutti ombrelloni, una roba, ombrelloni, ombrelloni, ombrelloni, non finiscono mai, mai, ombrelloni, ombrellini, ombrelloni, ombrelloni…

[Raffaello Baldini, Zitti tutti!, in Carta canta Zitti tutti! In fondo a destra, Torino, Einaudi 1998, p. 73]