La seconda pacca in fronte
(dialogo fra il commissario De Luca e Valeria Suvich)
– Guarda che combinazione, era proprio la domestica del tuo amico Rehinard.
De Luca si irrigidì mentre l’onda fredda di un brivido gli attraversava il corpo, facendogli accapponare la pelle.
– Assuntina? – disse, con la voce rauca.
– Sì, Assuntina, anche per lei sono come una zia. Il fidanzato lo hanno preso i tedeschi qualche giorno fa, lei voleva un dottore e io ce l’ho portata.
– Il fidanzato è al fronte da quattro anni, – mormorò De Luca. Valeria smise di fare il letto e si voltò verso di lui, col volto che si irrigidiva.
– No, – disse, – no, per favore.
De Luca si alzo di scatto, agitò un pugno per aria, con le labbra strette, e si colpì sulla fronte, forte.
– Che stupido, – disse tra i denti, – Dio che stupido che sono!
– Dove vai? – gli chiese, – cosa vuoi fare? – ma lui sembrava non sentirla, scuotendo la testa e continuando a mormorare “che stupido” tra sé, come un idiota.
[Carlo Lucarelli, Carta bianca (1990), Torino, Einaudi 2014, p. 102, grazie a Nadia]