martedì 16 Novembre 2021
A Egor il direttore non piaceva: contento, corpulento… Ma soprattutto non gli andava a genio che fosse contento. Egor non sopportava le persone contente.
[Vasilij Šukšin, Viburno rosso, traduzione di Sara Aimone, Marta Arnesano, Diletta Bacci, Lucia Cervellino e Carlotta Pezzoni, Milano, Marcos y Marcos 2021, p. 95 (esce il 17 novembre)]
lunedì 18 Ottobre 2021
Nell’autunno del 1972, in un ospedale moscovita, Lidija Nikolaevna Fedoseeva, moglie dello scrittore, regista e attore Vasilij Makarovič Šukšin, ricoverato in quell’ospedale, lo trova con gli occhi lucidi.
«Cos’è successo?» gli chiede.
Šukšin le allunga un manoscritto. «Ho scritto questa roba… Solo, non leggerla adesso. Dopo. A casa».
«Sono andata a casa», racconta Lidija Nikolaevna «ho letto, e sono scoppiata a piangere».
[Sta per uscire, per Marcos y Marcos, la nuova edizione di Viburno rosso, tradotto da Sara Aimone, Marta Arnesano, Diletta Bacci, Lucia Cervellino e Carlotta Pezzoni]