L’arte

venerdì 16 Marzo 2018

Dunque l’arte è senza dubbio quella di sopportare l’insopportabile e di non sentire ciò che è orribile come tale, cioè orribile. Definire quest’arte come la più difficile, è ovvio. L’arte di esistere contro i fatti, dice Oehler, è l’arte più difficile. Esistere contro i fatti significa esistere contro ciò che è insopportabile e contro ciò che è orribile, dice Oehler. Se noi non esistiamo costantemente contro, ma solo costantemente con i fatti, dice Oehler, andiamo a fondo in brevissimo tempo. Il fatto è che la nostra esistenza è un’esistenza insopportabile e orribile, se esistiamo con questo fatto, dice Oelher, senza esistere contro questo fatto, andiamo a fondo nel più miserabile e nel più comune dei modi; nulla quindi dovrebbe essere più importante per noi di esistere costantemente, anche se solo nel, tuttavia al contempo contro il fatto di un’esistenza insopportabile e orribile. Il numero di possibilità di esistere nel (e con il) fatto dell’esistenza insopportabile e orribile è uguale a quello di esistere contro l’esistenza insopportabile e orribile, e quindi nel (e con il) e al contempo contro il fatto dell’esistenza insopportabile e orribile.

[Thomas Bernhard, Camminare, traduzione di Giovanna Agabio, Milano, Adelphi 2018, pp. 16-17]

Camminare

mercoledì 14 Marzo 2018

Se non sbaglio è uscito oggi, e, se non sbaglio, Thomas Bernhard ha detto (a Daniele Benati) che era il suo libro (nel senso di libro di Thomas Bernhard) che gli piaceva di più, tra quelli che aveva scritto lui (Thomas Bernhard).