venerdì 13 Giugno 2014

Positivamente nel mondo c’è sconcertamento spropositante… Io non credo che la gente vada nella luna e non credo ci siano i marziani, che c’è questo c’è quest’altro. È inutile voler andare nella luna perché se andiamo su cento metri, veniamo già perché cadiamo a terra. Una volta c’era il razzo dei razzi che si chiamava Salvagna e aveva infilato un fascino nella luna ma è una caosa difficile e non si fa più vedere neanche lui.
Aveva messo il fascino dei rasini contro la luna per sfondarla, qui ci posso credere perché quello era un uomo che chissà quante migliaia di miliardi di giorni era lassù, era diventato un selvatico che non aveva paura della luna e allora aveva messo con una forca un fascino di rasini contro la luna per soffocarla. Si vedeva proprio chiaro questo Salvagna contro la luna che non aveva paura ma non è riuscito a soffocare la luna, è sprofondato dentro e si sperso.
[Bruno Rovesti, Dopo poi dopo, in Alfredo Gianolio, Vite sbobinate e altre vite, Macerata, Quodlibet 2013, p. 99]
venerdì 11 Aprile 2014

E sono riuscito a avere un’originalità complessiva continuamente: quando faccio una cosa non faccio la medesima, faccio altre cose.
[Bruno Rovesti, E dopo poi dopo, in Alfredo Gianolio, Vite sbobinate e altre vite, Macerata, Quodlibet 2013, p. 96]
lunedì 7 Maggio 2012
L’altro giorno, per dei motivi complicati che non è il caso di mettersi qui a raccontare (dico solo che c’entrano anche dei fotografi peruviani), mi sono trovato in tasca una tessera che c’era scritta una frase del 1965 di Elsa Morante, questa: Devo avvertirvi subito che nel mio vocabolario abituale, lo scrittore è il contrario del letterato. Anzi, una delle possibili definizioni giuste di scrittore, per me sarebbe addirittura la seguente: un uomo a cui sta a cuore tutto quanto accade, tranne la letteratura. Io, quando l’ho letta, ho pensato che io, si vede, non ero uno scrittore, perché a me mi sta molto a cuore, la letteratura. Dopo, stasera, e non c’entra niente, mi è tornata in mente una frase di Bruno Rovesti, questa: Quando faccio una cosa non faccio la medesima, faccio altre cose.