mercoledì 30 Agosto 2017
– Buongiorno signore, cosa posso fare per voi?
– Sono P. I. Gozzi, della “Gozzi-Gozzi-Gozzi-Gozzi–Brown–Gozzi & Gozzi.
– Come ha fatto Brown a entrarci?
– Non è questo il problema, giovanotto. Sono qui perché sto diventando vecchio… Vecchio! E non mi piace! Mi fa impazzire! Ugh!
[Elzie Crisler Segar, Braccio di Ferro e la sorella della strega del mare, traduzione di Pier Luigi Gaspa, Milano, Gazzetta dello Sport, agosto 2017, n. 2, p. 9]
lunedì 21 Agosto 2017
Si trovano in edicola (con la Gazzetta dello Sport) le storie di Braccio di Ferro disegnate da Segar. Quella di questa settimana, (Popeye’s Ark parte 1) copre le strisce pubblicate dal 22 aprile al 24 luglio 1935 e comincia con Braccio di Ferro che vuole costruire un’arca come quella di Noemi (la celebre Arca di Noemi), ma meglio, con due dottori, due avvocati, due mucche, due cavalli, due editori di giornali e un autore di fumetti. «E dico solo “un” autore di fumetti. Non voglio che si moltiplicano».
venerdì 17 Giugno 2011
Una striscia di Braccio di Ferro, quando gli hanno mandato Pisellino, che era un bambino in fasce, e lui doveva curare questo bambino appena nato, e non sapeva come fare, allora andava a un convegno di madri, e c’era solo lui in sala, una sala gremita di madri e Braccio di Ferro, era bellissimo.
martedì 8 Dicembre 2009
Braccio di Ferro non è morto con il suo autore, ma ha continuato a vivere per mano di allievi (Bela Zaboly, Bud Sagendorf) che sempre più si sono allontanati dallo spirito del maestro, trasformando un fumetto per adulti, surreale clownesco, raffinatissimo e becero, in un melenso prodotto per bambini sub-normali.
[Beppi Zanclan, Braccio di Ferro: l’autore e l’opera, in E. C. Segar, Cinquant’anni di spinaci, Milano, Mondadori 1979, p. 8, cit. in L’accalappiacani, n. 4-speciale, Roma, DeriveApprodi 2009, p. 8 nota 5]
lunedì 23 Novembre 2009
Certo se Manzoni, alla fine dei Promessi sposi, nel momento in cui Renzo e Lucia stanno finalmente per convolare a nozze, avesse mandato altri due bravi di un altro signorotto spagnolo a impedire il matrimonio, avrebbe fatto ridere.
[L’accalappiacani, settemestrale di letteratura comparata al nulla, Numero 4 – speciale, Roma, DeriveApprodi, novembre 2009, pp. 105, 15 euro]
mercoledì 25 Febbraio 2009
“Immaginatevi questa scena… Popeye è fermo in mezzo a una stanza. Entrando da fuori campo, comincia a fare capolino una gamba secca come un gambo di sedano, che termina con un piede misura 47 e mezzo. Dopo arriva lei: Olivia, in minigonna (e siamo sempre nel 1929!). E lei lo bacia, subito! Poi lo lascia lì, di sasso, voltandogli le spalle e dicendogli: “Oh, scusa, credevo che fossi il mio fidanzato”. Alla quarta vignetta, Olivia è già sparita. Ed è amore a prima vista”.
(Tito Faraci, Il Popeye che non conoscete, in Braccio di Ferro, Per un pugno di spinaci, Milano, if 2002, p. 5)
“La prima volta che Olive lo incontrò, lo trovò insopportabile, anzi, lo mandò proprio a quel paese”
(Cristiano Zecchino, Due, tre cose da sapere su Popeye per fare bella figura con gli amici, in Braccio di Ferro, Per un pugno di spinaci, Milano, if 2002, p. 225)