Biciclette

sabato 25 Settembre 2010

a-bologna

La droga, secondo me, era uno di quegli argomenti, io ne sapevo poi poco, appena un po’ di più che delle Brigate Rosse, perché brigatista rosso non lo ero mai stato invece drogarmi, un po’, mi ero drogato anch’io, la droga era uno di quegli argomenti sui quali era più difficile, parlare, perché la gente non ti ascoltava, staccava il contatto da te e entrava subito in contatto con la propria idea, di droga, che nella maggior parte dei casi era questa: la droga fa male e i drogati son dei delinquenti. Che a sentir quelle cose lì, che i drogati son dei delinquenti, tu, che in un certo senso eri stato un drogato, e conoscevi un sacco di gente che in un certo senso eran stati drogati, e alcuni che in un certo senso lo erano ancora, ti veniva da chiederti: “Ma cosa dite”.

[esce in ottobre]

Biciclette

martedì 17 Agosto 2010

cani

son quelle cose che quando le vedi ti si apre il cuore, come l’insegna di macelleria della bottega di Ragni, che era un’insegna ancora fascista, con scritto, con le sue scritte fasciste: Macelleria, che Ragni, non era fascista per niente, però quella scritta lì gli piaceva, perché era uno che sapeva giudicare le cose, che era bellissima, solo che adesso, quelli che l’hanno comprata, la macelleria di Ragni, ci hanno cambiato la scritta ci han messo un’insegna luminosa con scritto: Non solo carne, che io, cosa vuol dire? Che lì ci vuole una testa. Che mettere fuori quella roba lì ti può entrare dentro uno a dirti: «Buongiorno, io volevo del detersivo, alla lavanda, per cortesia». Che te gli dici: «Guardi che questa è una macelleria», e lui ti risponde «Ah, c’era scritto Non solo carne, pensavo che avevate anche i detersivi, alla lavanda». Oppure può entrarti uno dirti: «Buongiorno devo giocare al lotto, 25 60 e 38 sulla ruota di Bologna, ambo e terno», che lì, a parte il tempo che ti fan perdere, lì è la delusione, anche, che te la clientela gli proponi chissà cosa e poi gli dài quello che gli dan tutti gli altri, il contrario, bisogna fare, che io, nel mio negozio, ci avevo scritto, fuori: Biciclette; dopo trattavo anche i motorini, e i clienti, una cosa del genere, loro la vedevano come un regalo, non era una cosa dovuta, era un piacere che gli facevo io a loro, altro che Non solo carne

Paratesti

lunedì 16 Agosto 2010

cani

In questo romanzo si parla di Bologna, di bici, di furti, di lucchetti, di piste ciclabili, di come in Emilia si pensava che uno non fosse vecchio finché era capace di alzare la gamba sopra il sellino; se ne parla un po’ di traverso, come se fosse una cosa normale, andare in bicicletta, e si parla anche di qualche altra cosa: di giapponesi, di segreti di stato, di Brigate Rosse, di rose, di croci celtiche, di barricate, dei titoli dei telegiornali; di un deposito degli autobus, di un barbiere, di un tornitore, di un macellaio, di due Marziani; di registratori, quelli che andavano ancora con le cassette, di ritardi dei treni, di una bambina che non vuole essere italiana, di profumini, di un caso archiviato, di una bacchetta magica luminosa che si chiama Psicologia.

[Esce in ottobre]

Biciclette

domenica 15 Agosto 2010

Qualche giorno prima, quando ero stato a leggere il discorso sul risorgimento, a Prato, sul treno che mi portava a Prato, di fronte a me, nel mio scompartimento, c’era un uomo che avrà avuto la mia età, o qualche anno in meno, e di fianco aveva un bambino che avrà avuto tre anni, o qualche mese in meno e gli aveva indicato il finestrino e gli aveva detto «Lo vedi quel treno? Quello è un treno merci che trasporta il gasolio, e il gasolio è una materia infiammabile che serve per molti scopi, come carburante, cioè per fare andare le automobili, i tutù, ma anche per gli impianti di riscaldamento, cioè per riscaldare le case, e tanti anni fa lo usavano anche per far luce, c’erano le lampade, a gasolio, o forse quelle erano a petrolio, non mi ricordo, comunque il gasolio viene poi dal petrolio, come anche la benzina, che anche quella serve per fare andare i tutù, ci son dei tutù a benzina e dei tutù a gasolio, e ce ne sono anche a gas, a dire il vero, liquido, e metano».
E il bambino spalancava gli occhi e non diceva niente, e veniva il dubbio che l’unica parola che aveva capito fosse tutù, e a un certo momento l’uomo aveva detto al bambino, «Lo sai che ti voglio bene, dammi il cinque», e il bambino gli aveva dato il cinque era stata una scena tristissima. Continua a leggere »

Una fine

domenica 1 Agosto 2010

C’era un mio amico che lui i giapponesi lo odiavano. Non sapeva come mai. Non gli aveva fatto niente.

Segreti

venerdì 30 Luglio 2010

Una volta, sei mesi fa, a me è venuto da pensare che il segreto, ammesso che ci sia un segreto, è vivere con chalance, che è il contrario della nonchalance.

A

giovedì 29 Luglio 2010

Dopo una volta, ero in un altro posto estranio, c’era un signore che parlava, prima di me, e diceva Mi rivolgo a Bersani, mi rivolgo a La Russa, e Bersani non c’era e La Russa non c’era.

Biciclette

lunedì 26 Luglio 2010

Ero entrato in questa bottega di fruttivendolo che era fatta di quattro pareti tutte di frutta, e verdura, e succhi di frutta, e carta igienica, e pacchi di biscotti, e barattoli di frutta sciroppata, e di fagioli borlotti, e di prugne secche, e di bottiglie d’olio, e di bottiglie di vino, e di Pavesini, e di trecce d’aglio, eran come dei giardini pensili che pendevano sopra il cliente che aveva pochissimo spazio, per muoversi, faceva anche un po’ paura, quel negozio di fruttivendolo, avevi come l’impressione di un pericolo concreto, come se il tutto fosse in un equilibrio relativo, io quando ci entravo con lo zaino sulle spalle stavo attentissimo a non far dei movimenti bruschi e sempre mi immaginavo qualche barattolo di funghi trifolati che finiva per terra e si fracassava e spargeva per terra, insieme alle schegge dei vetro, il suo contenuto di olio e di funghi e di trifolamento, ammesso che esistano, i barattatoli di funghi trifolati e il trifolamento, e se non esistono va bene anche il sugo alle vongole, per fare l’esempio, con il suo contenuto di olio e di vongole e spezie e di pomodoro, ammesso che nel sugo alle vongole ci vadan dentro anche le spezie e il pomodoro.

Biciclette

sabato 24 Luglio 2010

Intorno a casa mia e intorno a casa della Battaglia non facevano altro che tirar su delle impalcature per rifare gli intonaci, e a guardarle venir su, queste impalcature, ti veniva da pensare che gli intonaci, come caratteristica loro principale, avevano il fatto di cadere, e si poteva anche tirarne fuori un modo di dire di quelli che si usano a Parma, un apocrifo, dar giù come un intonaco.

Biciclette

venerdì 23 Luglio 2010

A cercare casa si incontravano delle parole, tutti quegli aggettivi che finiscono in abile, come ciclabile – una cantina, può essere ciclabile – o soppalcabile – una stanza, può essere soppalcabile – o abitabile – una mansarda, può essere abitabile. Che è un suffisso, -abile, che se l’avessero applicato, non so, alla ristorazione, mangiabile, o all’editoria, leggibile, o alla musica, ascoltabile, non avrebbe figurato tanto bene, e invece applicato alle case aveva un che di futuro che figurava anche bene, difatti lo usavano.