Inascoltabile
È uscito l’audiolibro di Bassotuba non c’è (inascoltabile).
Questa è una conversazione da bar, in un bar che hanno aperto qui a Parma, d’estate, dentro un convento nel centro della città. A quel bar lì ci va della gente che pensa di essere molto alla moda, à la page. Allora fanno tutte queste domande: Tu cosa scrivi, di cosa ti occupi.
Molte volte dicono: Interessante. Molte volte dicono: Pasolini. Molte volte dicono: Wim Wenders. Ti piace Pasolini?, chiedono. Ti piace Wim Wenders?.
Alla domanda su Pasolini non dico niente: faccio partire la testa verso destra, poi le faccio fare una curva stretta ma morbida, com’è disegnata e la porto a sinistra, la fermo in salita. Alla domanda su Wenders dico di sì, che mi piace. Quando mi chiedono i film gli dico di no, che non li conosco.
Allora come fai a dire che ti piace Wim Wenders?
Wim Wenders, gli dico, mi piace il suo nome. Che lui ha un nome di battesimo che se lo ribalti di centottanta gradi, si legge uguale.
[Oggi finiamo di registrare l’audiolibro di Bassotuba non c’è]
Io sono quello che non ce la faccio.
[E mi hanno detto, stamattina, che, con Frigo Studio, presto facciamo anche l’audiolibro di Bassotuba non c’è]
Io, quella cosa lì, di sedersi, in un bar, a guardare passare il mondo, io fin da quando son piccolo è una cosa che mi piace da sgarbati.
L’avevo anche scritto dentro in un libro.
Sono andato a cercarlo, non l’ho trovato.
Ho scritto tanta di quella roba, dentro nei libri, tutta uguale.
Ne ho trovato un’altra. Che io, quando ero piccolo, mi si slacciavano le scarpe continuamente. Anche a vent’anni, mi si slacciavano. Anche a venticinque. Anche a trenta. Adesso, ne ho sessanta, mi slacciano ancora.
Sempre le stesse cose.
Giorgio Manganelli una volta ha scritto che lui ha cominciato a scrivere perché non era capace di allacciarsi le scarpe. Ecco. Lo capisco.
Sabato, 27 maggio,
a Milano,
al Ghe pensi mi,
alle 21,
dentro il
Festivalino,
Bassotuba non c’è,
più o meno.
Io sono quello che non ce la faccio.
[Sabato, 27 maggio, a Milano, al Ghe pensi mi, alle 21, nel Festivalino, Bassotuba non c’è, più o meno]
Uno aveva scritto che in Siberia Garibaldi l’avevano siberizzato e lo chiamavano Garibaldov.
[Dal Repertorio dei matti della letteratura russa, in preparazione]
Martedì 25 febbraio
a Milano,
alle 19,
alle libreria Verso,
in corso di Porta Ticinese, 40
per il ventunnale,
presentazione della
nuova edizione di
Bassotuba non c’è
(Oscar Mondadori)
con Matteo B. Bianchi.
ANNULLATA
Io sono quello che non ce la faccio.
[La nuova edizione di Bassotuba non c’è negli Oscar 451 Mondadori, che io pensavo uscisse il 20 febbraio, in realtà, mi hanno detto, è già in libreria dal 13 febbraio]