La stampa

giovedì 15 Novembre 2018

François Taillandier, Balzac

 

 

 

 

 

Se la stampa non esistesse, bisognerebbe non inventarla.

[Balzac, Monographie de la presse parisienne (1842-43), citato in François Taillandier, Balzac, Paris, Folio biographies 2005, p. 132]

La stampa

sabato 17 Maggio 2014

François Taillandier, Balzac

 

 

 

 

 

Se la stampa non esistesse, bisognerebbe non inventarla.

[Balzac, Monographie de la presse parisienne (1842-43), citato in François Taillandier, Balzac, Paris, Folio biographies 2005, p. 132]

Gustave Flaubert

martedì 6 Maggio 2014

François Taillandier, Balzac

 

 

 

 

 

Gustave Flaubert dichiarò che Balzac scriveva male («Che uomo sarebbe stato Balzac, se avesse saputo scrivere!»).

[François Taillandier, Balzac, Paris, Folio biographies 2005, p. 18]

Magri

giovedì 9 Ottobre 2008

L’anno scorso Andrea Gambetta, della fondazione Solares, ha chiesto a me e a Giuliano Della Casa di mettere su qualcosa sul tema del cibo, per una mostra che si chiamava Gnam, che è l’acronimo di Gastronomia Nell’Arte Moderna, credo.
Allora con Giuliano ci siamo messi un po’ a lavorare e alla fine sono saltati fuori un testo di cinquanta minuti (25 cartelle), intitolato I libri devono essere magri, e dodici tavole un metro per cinquanta centimetri con dodici riratti di scrittori magri o meno magri, e con il fondo alla tavola il frammento di testo che a loro si riferisce.
I libri devono essere magri è, in origine, una lettura musicata (musica di Tienno Pataccini eseguita dall’Usignolo) e anche una mostra portatile (la mostra si monta nel corso della lettura) che abbiamo fatto a Parma alla fine dell’anno scorso, a Spilamberto, in provincia di Modena, poche settimane fa e che rifaremo forse a Modena, in un locale che si chiama Il baluardo, tra qualche settimana, ma adesso è anche un libro, pubblicato da Tre lune, una casa editrice di Mantova che ha pubblicato anche una bellissima edizione delle Bucoliche di Virgilio illustrata sempre da Giuliano Della Casa.
Il libro ha in quarta di copertina la tredicesima tavola, della quale non ho una riproduzione fotografica, e il cui testo (un’imitazione abbastanza spudorata di Charms) è questo qua:
Beckett, scriveva in una lingua che non era la sua.
Flaubert, voleva scrivere un libro su un fatto insignificante.
Pasternàk, di tutti i suoi libri di poesie pensava Era meglio se non lo pubblicavo.
Balzac, le prime cose che ha scritto pensava che fossero porcherie letterarie.
Sciascia, delle volte si confondeva.
Hemingway, gli piacevano i fucili.
Majakovskij, gli piaceva la polizia.
Andy Warhol, usava le parrucche.
Gogol’, pensava di essere un profeta.
Petrarca, si è fatto incoronare.
Kafka, i suoi libri avrebbe voluto bruciarli.
Tutti un po’ dei disgraziati, a guardarli così.

Le dodici immagini di Giuliano Della Casa son queste qua:

(se si clicca sulle immagini le si ingrandisce, se si clicca ancora una volta le si ingrandisce ancora e si legge anche il testo)

ps Il libro è, al momento, abbastanza difficile da trovare nelle librerie e nel testo della tredicesima tavola, mi sono accorto adesso, mi sono dimenticato Leopardi.