Ieri per radio Riccardo Barlaam, inviato negli Stati Uniti del Sole 24 ore, ha detto che, negli Stati Uniti, per l’emergenza coronavirus hanno istituito una commissione, presieduta dal vicepresidente Mike Pence, e che la prima cosa che han fatto, in questa commissione, si vede in un video, si son messi a pregare. Non ci sono grandi aspettative, negli Stati Uniti, sui risultati di questa commissione, ha detto Barlaam.
Ho fatto dieci sedute di laser, per un problema alla sacroilliaca, e, non sono sicuro, ma mi sembra che abbiano funzionato. Una cosa sorprendente. Magari mi sbaglio.
Oggi, adesso vado a fare un’applicazione del laser, poi ho pensato che faccio una pazzia, metto in ordine. Sì sì sì sì sì sì sì. E basta.
Quando sta per uscire un romanzo, a me sembra di essere indifeso, come se non avessi la pelle, ogni cosa che mi tocca mi ferisce; non è una cosa sana, ma succede sempre, e delle volte, come adesso, succede già due mesi prima che esca, il romanzo. Una cosa che aiuta, è lavorare a un altro romanzo, che, quando poi uscirà, produrrà gli stessi effetti e allora ci sarà da lavorare a un altro romanzo e così via, fino a che reggono le forze, per così dire.
Negli ultimi venti minuti, ho chiesto un francobollo in tre tabaccherie, in tutte e tre dovevano arrivare. Ma io non mi arrendo.
C’era una scritta luminosa verde, lampeggiante, sopra la farmacia Stadio, in via Andrea Costa, stamattina, a Bologna, diceva “Fine calendario”.
L’altro giorno, sentivo una radio russa, parlavano del corona virus, dicevano che non c’è da preoccuparsi così tanto perché colpisce solo i vecchi e quelli che già non stanno tanto bene.
Ho comprato un paio di cuffie senza fili, buone, per andare a correre, e si riesce anche a telefonare, e si sente bene, senza i problemi che ci sono di solito con gli auricolari col filo; l’unica controindicazione, mi sembra, è che ho una gran paura di perderle, tutte le sere, Dove le ho messe? E dove ho messo il loro caricatore?
Sono a Milano, dovevo andare in casa editrice e al consiglio di dipartimento. Nessuna delle due cose era urgente. In casa editrice ho detto Tanto dovevo andare al consiglio di dipartimento. Al consiglio di dipartimento ho detto Tanto dovevo andare in casa editrice.
