Della gente

sabato 10 Giugno 2023

C’è della gente che è così coerente che te sai benissimo quello che dirà prima ancora che parli, son della gente che sembra che non dicon mai niente; invece c’è della gente, non so, Antonio Pennacchi, non lo sapevi mai, quello che avrebbe detto, Pennacchi, diceva sempre qualcosa, Pennacchi, quando parlava.

Litigare

venerdì 5 Agosto 2022

La prima volta che ho visto Pennacchi, a Bologna, a una presentazione di un numero di Limes, lui ha litigato con uno scrittore che era sul palco con lui. Gli piaceva, litigare. In Camerata Neandertal ha scritto «Non mi diverto a scrivere. Mi diverto a leggere e studiare, e soprattutto a andare in giro per Latina a litigare con quelli che incontro».

[Oggi sul Foglio c’è un pezzetto su Antonio Pennacchi]

Un anno

mercoledì 3 Agosto 2022

Io invece, fatti i conti di quanti girano e di quanti giorni non succede nulla mi meraviglio di quanto pochi siano quelli che uccidono. M’aspetterei di più. È da lì che prende corpo il mio ottimismo e si ritempra la fiducia nelle umane sorti e progressive: «Ma tu guarda quanta gente c’è che non ammazza», perché non c’è nessuno, in mezzo al traffico, che non abbia detto almeno, una volta nella vita: «Se ero un uomo vero lo ammazzavo; bisognerebbe proprio girare armati». Io quasi tutti i giorni. Anzi, io ci giro. Ho sempre il cric a portata di mano.

[È passato un anno (la citazione è dall’autobus di Stalin e altri scritti, Firenze, Vallecchi 2005, pp. 45-46)]

Originali

lunedì 17 Gennaio 2022

Pavel, Stalin e Pennacchi. Proprio degli originali.

Clic

Tuo figlio

lunedì 17 Gennaio 2022

Dice: «Vabbè ma c’è anche gente che per il senso del dovere sacrifica la vita dei figli». Sì, nelle Storie di Tito Livio – consoli ed eroi – ma è per questo che stanno lì, appunto perché raro, se era normale non ce li metteva. Anche Stalin col figlio Jakov, che lo avevano fatto prigioniero i tedeschi proponendogli uno scambio, ma lui ha detto no, hanno insistito «È tuo figlio», e lui, «Sono tutti miei figli», e è morto in un campo di concentramento. Ma quello era Stalin e i consoli romani.

[Antonio Pennacchi, L’autobus di Stalin, Firenze, Vallecchi 2005, p. 36]

Uno dei responsabili

martedì 21 Settembre 2021

Subito dopo l’ingresso nella cinquina del Campiello, a fine maggio di quest’anno, mi hanno chiesto di riassumere il libro in poco più di mille caratteri, io l’ho fatto e ho scritto questa cosa qui:

Uno dei responsabili del fatto che ho scritto Sanguina ancora (L’incredibile vita di Fëdor Michajlovič Dostoevskij) è Antonio Pennacchi, che è anche uno dei personaggi del libro. Un pomeriggio di una decina di anni fa, sono nella mia cucina, mi suona il telefono, rispondo, una voce mi dice: «Buongiorno, sono Antonio Pennacchi». «Oh, buongiorno», gli dico io, e lui mi dice che sono bravo e mi diventa ancora più simpatico di come mi era simpatico prima. Poi ci vediamo, ci conosciamo, lo vado a trovare a Latina e, tutte le volte che mi vede lui mi dice che dovrei scrivere una cosa un po’ più grossa. A me, devo dire, sembrava di scrivere delle cose grosse e non capivo, cosa intendesse Pennacchi. Poi, tre anni fa, quando mi sono accorto che il 2021 sarebbe stato il bicentenario della nascita di Dostoevskij, ho pensato che, forse, un romanzo-biografia su Dostoevskij poteva essere la cosa più grossa che voleva Pennacchi. Adesso, io non so se sia uscita una cosa più grossa o più piccola, di quelle che avevo scritto prima, ma sono contento che Pennacchi mi abbia spinto da questa parte.

Con quelli che incontro

martedì 3 Agosto 2021

Non mi diverto a scrivere. Mi diverto a leggere e studiare, e soprattutto a andare in giro per Latina – dal barbiere oppure al bar Mimì – a litigare con quelli che incontro.

[Antonio Pennacchi, Camerata Neandertal]

22 giugno – Roma

martedì 22 Giugno 2021

Martedi 22 giugno,
a Roma,
alla Casa delle letterature,
in piazza dell’Orologio, 3,
con Antonio Pennacchi
parlo di Sanguina ancora
(prenotazioni a:
casadelleletterature@bibliotechediroma.it).

Un personaggio

giovedì 17 Giugno 2021

Succede raramente di incontrare un personaggio di un romanzo che si è scritto, a me succede martedì prossimo, a Roma, alla Casa delle letterature, con Antonio Pennacchi (cliccare sull’immagine per ingrandire).

Soprattutto a litigare

mercoledì 30 Ottobre 2019

Non mi diverto a scrivere. Mi diverto a leggere e studiare, e soprattutto a andare in giro per Latina – dal barbiere oppure al bar Mimì – a litigare con quelli che incontro. Ma a scrivere no, non mi piace. Scrivo per obbligo e per dovere. Dice: «E chi te l’ha imposta questa tassa, l’Agenzia delle entrate?» No. Peggio. I miei morti, la mia terra, il mio dàimon.

[Antonio Pennacchi, Camerata Neandertal, Balinbi+Castoldi 2014, 2019, quarta di copertina]