Degli scrittori

domenica 9 Settembre 2018

Più ci sono scrittori, più c’è esasperazione. O sono scadenti: la loro nullità ci affligge; oppure son bravi: quello che dicono ci opprime.

[Patrik Ourednik, La fine del mondo sembra non sia arrivata, traduzione di Andrea Libero Carbone, Macerata, Quodlibet 2018, p. 95]

Tre volte più delle donne

domenica 19 Febbraio 2017

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Alla fine del secolo gli uomini fumavano tre volte più delle donne e guidavano più spesso l’automobile e gli americani e i tedeschi avevano il numero più alto di automobili per abitante e i greci fumavano la quantità più alta di sigarette. Le donne vivevano più a lungo degli uomini e si suicidavano più raramente e la quantità media giornaliera di parole che dicevano era tre volte superiore a quella degli uomini e la gente di città praticava attività sportive a andava in bicicletta e faceva una corsa tutte le mattine per rinfrescarsi i polmoni. La corsa per rinfrescarsi i polmoni fu inventata dagli americani che a tal fine si procurarono pantaloncini fabbricati con materiali fosforescenti e scarpe a sospensione pneumatica per evitare distorsioni della colonna vertebrale e nlq 1985 centrotrentacinque americani sono morti d’infarto durante la corsa mattutina.

[Patrik Ourednik, Europeana. Breve storia del XX secolo, traduzione di Andrea Libero Carbone, Macerata, Quodlibet 2017, p. 32]

I filosofi sempre più d’accordo

venerdì 10 Febbraio 2017

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E i filosofi si trovavano sempre più d’accordo sull’idea che il XX secolo aveva segnato la fine dell’umanesimo e che iniziava una nuova epoca che chiamavano post-umanesimo in mancanza di un altro nome.

[Patrik Ourednik, Europeana. Breve storia del XX secolo, traduzione di Andrea Libero Carbone, Macerata, Quodlibet 2017, p. 32]

Patria eroe martiri e ricordate

mercoledì 1 Febbraio 2017

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Dopo la prima Guerra Mondiale si cominciò a erigere monumenti ai soldati morti perché non ci si dimenticasse di loro. Gli storici dicevano che i monumenti ai caduti esistevano già prima della Prima Guerra Mondiale ma che solo negli anni Venti erano diventati simboli della memoria universale nella civiltà occidentale e gli scultori e i tagliatori di pietra erano contenti di avere tutte queste commesse. La maggior parte dei monumenti ai caduti erano fatti a forma di stele o di obelisco. In cima c’era secondo la nazionalità dei morti un gallo o un San Giorgio o un’aquila e nel mezzo il soldato armato con un’espressione serena e risoluta e in basso le donne e i bambini e gli etnologi e gli antropologi dicevano che era tipico della cultura indoeuropea. I nomi dei caduti erano disposti solitamente in ordine alfabetico. Le parole più frequenti erano PATRIA EROE MARTIRI e RICORDATE. A volte c’era l’iscrizione MALEDETTA SIA LA GUERRA! e in certe città fu eretto un monumento ai soldati che erano stati condannati a morte o ai lavori forzati perché avevano rifiutato di obbedire agli ordini. E nel 1916 nei pressi di Javincourt fu passato per le armi un soldato che non aveva i pantaloni regolamentari e si rifiutava di indossare i pantaloni insanguinati di un compagno morto. E nel 1920 i francesi inventarono il monumento al milite ignoto che ebbe un gran successo in Inghilterra e in Belgio e in Italia e anche nei paesi nuovi che ancora non avevano una storia come la Cecoslovacchia la Iugoslavia eccetera.

[Patrik Ourednik, Europeana. Breve storia del XX secolo, traduzione di Andrea Libero Carbone, Macerata, Quodlibet 2017, pp. 41-42]