Gogol’ maps estate 2019
Nell’estate del 2019 ci saranno altri due viaggi in Russia, organizzati da To soréla entertainment, con Adenium Travel e Associazione Italia/Russia, sui luoghi della letteratura russa; si chiamano Gogol’ Maps Mosca estate 2019 (dal 14 al 20 luglio, se non mi sbaglio) e Gogol’ Maps San Pietroburgo estate 2019 (dal 21 al 27 luglio, credo). A giorni saranno on line tutti i dettagli. Si comincia, a Mosca, agli stagni dei Patriarchi, a vedere se c’è ancora il chiosco di bibite che vende solo succo di albicocca con il quale inizia il Maestro e Margherita, di Bulgakov, e se c’è ancora il cartello di divieto che si trova qua sopra (c’è scritto: Vietato parlare con gli sconosciuti)
Gogol’ maps
Gogol’ maps è una cosa organizzata da To soréla entertainment, Adenium Travel e Associazione Italia Russia, è un viaggio a San Pietroburgo a vedere i posti della letteratura russa (la casa dove abitava Raskol’nikov, il protagonista di Delitto e castigo, il canale dove Pierre Bezuchov, in Guerra e pace, ha buttato un gendarme con un orso legato alla schiena, il giardino dove si diceva andasse a passeggio il naso protagonista del Naso di Gogol’, la casa, sul Canale Griboedov, dove abitava la cagnetta che si scriveva con la sua amica, la cagnetta di sua eccellenza, in Memorie di un pazzo, di Gogol’, la piazza dove dovevano giustiziare Dostoevskij, la casa di Puškin, la casa di Anna Achmatova, la casa di Daniil Charms, tre delle ventuno case in cui ha abitato Dostoevskij, la casa di Iosif Brodskij, la casa di Sergej Dovlatov, il teatro dove c’è stata la prima del Revisore di Gogol’ e del Gabbiano di Čechov, il teatro Marinskij, il museo russo, la piazza dove, nel 1825, c’è stata la prima rivoluzione russa, il monumento ai 900 giorni dell’assedio di Leningrado, una banja russa, un ristorante georgiano e diverse altre cose); ci andiamo per Pasqua, tra il 19 e il 25 aprile 2019, tutti i dettagli saranno online i primi di dicembre.
A San Pietroburgo
Allora: con Adenium Travel e con l’associazione Italia Russia facciamo un altro viaggio, a San Pietroburgo, a vedere i posti della letteratura russa (la casa di Raskol’nikov, il canale dove Pierre Bezuchov, in Guerra e pace, ha buttato un gendarme con un orso legato alla schiena, il ponte vicino al quale hanno rubato il cappotto a Akakij Akakevič nel Cappotto di Gogol’, il giardino dove si diceva andasse a passeggio il naso che era diventato un ufficiale nel Naso, di Gogol’, la casa, sul Canale Griboedov, dove abitava la cagnetta che si scriveva con la sua amica, la cagnetta di sua eccellenza, in Memorie di un pazzo, di Gogol’, la casa di Puškin, la casa di Anna Achmatova, la casa di Charms, la casa di Dostoevski, la casa di Brodskij, il teatro dove c’è stata la prima del Revisore di Gogol’ e del Gabbiano di Čechov e diverse altre cose); ci andiamo anche per Pasqua, tra il 19 e il 25 aprile 2019. Sarà un viaggio che si chiamerà, probabilmente, Gogol’ maps. Вот и всё, come si dice (Ecco tutto, significa).
San Pietroburgo, piccola biobliografia parziale
Per chi viene a San Pietroburgo in luglio (clic), piccola bibliografia parziale.
Si può forse dire che la letteratura russa come la conosciamo oggi comincia ai primi dell’ottocento con un romanzo in versi, l’Evgenij Onegin di Puškin. C’è una traduzione che a me sembra molto bella, in endecasillabi, di Ettore Lo Gatto, che è stata ripubblicata recentemente da Quodlibet compagnia extra (si intitola Eugenio Oneghin).
Tutta la prosa che Puškin ha pubblicato in vita, che è incantevole, e è la pietra angolare della letteratura russa dell’ottocento, è raccolta in un’edizione che ho tradotto io: Aleksandr Puškin, Umili prose (è uscita per Feltrinelli).
Di Puškin andremo a vedere la casa dove abitava quando è morto, che è vicinissima alla prospettiva Nevskij (della quale si parla nei Racconti di Pietroburgo di Gogol’, ce n’è un’edizione Garzanti tradotta da Pietro Zveteremich).
Della morte di Puškin parla un libro italiano memorabile che è stato anche un libro che ha fatto scalpore, come si dice, tra gli slavisti, Il bottone di Puškin di Serena Vitale (Adelphi), chi non l’ha letto credo lo leggerà volentieri.
Vedremo il teatro dove sono stati rappresentati per la prima volta Ревизор, di Gogol’ (che è, in italiano o Il revisore – l’edizione che ho io, Marsilio, con testo a fronte, a cura di Emilia Magnanini – o L’ispettore generale, varie edizioni, Feltrinelli o Garzanti) e il Gabbiano di Čechov.
Se non avete letto Le anime morte, lo consiglio anche se non è ambientato a Pietroburgo (c’è un’edizione che ho tradotto io, Feltrinelli, ma in generale credo che vadano bene molte traduzioni, consiglio di evitare quelle un po’ antiche, di Landolfi, Ermanno Rea, Leone Ginzburg e quelle moderne dove tolgono le ripetizioni, l’Einaudi un po’ si distingue, in questa pratica).
Tolstoj ha parlato forse più di Mosca che di Pietroburgo, ma c’è un libretto ambientato prevalentemente nel Caucaso che si intitola Chadži-Murat, che a me sembra un capolavoro, tanto più prezioso in quanto non tanto conosciuto (ce n’è in giro un’edizione che ho tradotto io per Voland).
Altre due cose che ho tradotto io e poi basta: sempre per Voland, ho curato un’edizione di Memorie del sottosuolo che è forse uno dei racconti più pietroburghesi del più pietroburghese degli scrittori russi, Fëdeor Michajlovič Dostoevskij e un libro straordinario, ambientato a Pietroburgo e che comincia in via Gorochovaja, che attraverseremo decine di volte, in luglio, Oblomov di Gončarov (edizioni Feltrinelli).
C’è già un sacco di roba, ma mi sento di darvi ancora qualhge indicazioni sul novecento e qualcuna su dei testi generali: di Anna Achmatova La corsa del tempo (a cura di Michele Colucci) e, su di lei, Incontri con Anna Achmatova, di Lidija Čukovskaja; di Osip Mandelštam il Discorso su Dante (che è contenuto anche in un’antologia Bompiani intitolata Sulla poesia) e, su di lui, L’epoca e i lupi (scritto dalla moglie Nadežda e che si trova solo in biblioteca, ho paura); di Iosif Brodksij Guida a una città che ha cambiato nome, che è un testo su Pietroburgo (e è contenuto in Fuga da Bisanzio) e Dall’esilio, che è un librettino che contiene il testo, bellissimo, sull’accettazione del Nobel, e un altro testo, per me ancora più bello, sulla «condizione che noi chiamiamo esilio» (anche una quarta, sul novecento: qualcosa di Dovlatov varrebbe la pena, secondo me, La valigia, per esempio).
Poi, per chi vuole documentarsi sulla città, c’è testo di Solomon Volkov che si intitola San Pietroburgo (da Puškin a Brodskij, storia di una capitale culturale) che sembra scritto per noi (è appena un po’ lungo, forse, e, per il mio gusto, un po’ troppo dettagliato nella parte sulla danza, dove io ho un po’ saltato); e un altro libro sulla città che, se avete tempo, vale la pena di leggere, è Il mito di Pietroburgo, di Ettore Lo Gatto. Come guide, mi sento di consigliare la Guida di Mosca e San Pietroburgo del Touring che è uscita quest’anno che contiene anche una ventina di pagine che ho scritto io e che parlano anche dei posti che vedremo noi.
Tre posti per San Pietroburgo
Ci sono state tre rinunce, per cui ci sono tre posti liberi per il viaggio a San Pietroburgo nei luoghi della letteratura russa del 16 al 22 luglio (clic) (Per informazioni 0258312888, Adenium Travel info@adeniumtravel.it, Italia Russia info@associazioneitaliarussia.it).
23 marzo – Milano
Venerdì 23 marzo,
a Milano,
alle 19,
all’associazione Italia Russia,
in via Cadore, 16,
presentazione dei viaggi in Russia:
a Pietroburgo (dal 16 al 22 luglio) e
a Mosca (dal 23 al 29 luglio)
(sono due viaggi distinti)
con Luca Bergamaschi, di Adenium Travel.