Centodieci

giovedì 16 Settembre 2021

«Dall’età di sei anni ho avuto la mania di disegnare. Verso i cinquanta avevo pubblicato un’infinta quantità di disegni, ma tutto ciò che avevo fatto prima dei settantatré anni non è degno che se ne parli. Verso l’età di settantatré anni circa ho compreso qualche cosa della vera natura degli animali, delle erbe, dei pesci, degli insetti. Di conseguenza a ottant’anni avrò fatto ancora dei progressi, a novanta penetrerò il mistero delle cose, e quando ne avrò centodieci tutte le cose mie, anche una linea e un punto, saranno cose vive».

Hokusai

[Gottried Benn, Invecchiare come problema per artisti, trad. di Luciano Zagari, Milano, Adelphi 2021, p. 13]

Un giorno

sabato 11 Settembre 2021

Quando un giorno sulle pagine del «Times» comparirà il mio necrologio e si dirà: «Come? Credevo fosse morto anni fa», il mio fantasma riderà sotto i baffi.

[William Somerset Maugham, Taccuino di uno scrittore, traduzione di Gianni Pannofino, Milano, Adelphi 2021, p. 20]

Nocciolo

lunedì 23 Agosto 2021

Lo so bene: dall’inizio dell’estate fino alla stagione delle noci le mani dei bambini di Bursa odorano di prugne e pesche; i loro petti, che spuntano fra i bottoni strappati delle camicie a righe, sanno di foglie di nocciolo.

[Sait Faik Abasiyanik, Un uomo inutile, trad. di Giampiero Bellingeri e Fabrizia Vazzana, Milano, Adelphi 2021, p. 23]

Senza testa

venerdì 23 Luglio 2021

noi camminiamo per lunghi periodi senza testa… noi attraversiamo di corsa intere epoche stoiche, in certi casi, come stiamo vedendo, interi mezzi secoli, anzi interi secoli, senza avere la testa…

[Thomas Bernhard, Ungenach. Una liquidazione, traduzione di Eugenio Bernardi, Milano, Adelphi 2021, p. 13]

La ripugnanza del fax

domenica 20 Giugno 2021

Non ricordo un altro prodotto della tecnologia recente che mi abbia ispirato la stessa ripugnanza del fax. Sì, le cassette VHS, specie le loro etichette, mezzo staccate e piene di fregi a pennarello, o peggio a biro, sulle registrazioni precedenti. Ma il mio odio per il fax è sempre stato più virulento.

[Matteo Codignola, Cose a fare a Francoforte quando sei morto, Milano, Adelphi 2021, p. 106]

Nell’arena mondiale

giovedì 20 Maggio 2021

Con l’opera di Dante la lingua italiana a lui contemporanea fa il suo ingresso nell’arena mondiale come un tutto organico, un sistema.
E la più dadaista delle lingue romanze si aggiudica il primo posto in campo internazionale.

[Osip Mandel’štam, Conversazione su Dante, a cura di Serena Vitale, Milano, Adelphi 2021, p. 32]

Non sempre grazioso

venerdì 2 Aprile 2021

All’interno di quei piccoli zeri sui quali i paladini del bene comune e i signori delle masse fanno conto per le loro operazioni, l’arte introduce delle varianti, punto, punto, virgola, meno, trasformando ogni piccolo zero in un piccolo volto, non sempre grazioso, magari, ma umano.

[Iosif Brodskij, Dall’esilio, trad. di Gilberto Forti, Milano, Adelphi 1988, p. 43]

Una virtù

sabato 6 Marzo 2021

Sulla censura nella Russia dell’ottocento: «Qualunque difetto avesse la vecchia amministrazione russa, bisogna riconoscere che aveva una notevole virtù: mancanza di cervello».

[Vladimir Nabokov, Lezioni di letteratura russa, a cura di Cinzia De Lotto e Susanna Zinato, Milano, Adelphi 2021, p. 17]

Il massimo tenore wagneriano

mercoledì 3 Marzo 2021

Leo Slezak, il padre dell’attore Walter Slezak, disse la più grande battuta di tutti i tempi, a teatro. Era il massimo tenore wagneriano della sua epoca. Il re senza corona di Vienna. Cantava il Lohengrin. Se sei un wagneriano, sai che Lohengrin entra in scena su un cigno che galleggia sul fiume. Scende, canta, e alla fine dell’ultima aria deve ripartire a bordo del cigno. Non fosse che una sera il cigno se ne andò via da solo, prima che Slezak riuscisse a imbarcarsi. Al che lui non batté ciglio, si girò verso il pubblico e disse: «A che ora passa il prossimo cigno?».

[A pranzo con Orson. Conversazioni tra Harry Jaglom e Orson Welles. A cura di Peter Biskind, traduzione di Mariagrazia Gini, Milano, Adelphi 2021, p. 50 ]

Il modo migliore

venerdì 12 Febbraio 2021

«Il modo migliore per ascoltare la messa» diceva Wystan Auden «è non conoscere la lingua».

[Iosif Brodskij, Fondamenta degli incurabili, trad. di Gilberto Forti, Milano, Adelphi 1991, p. 78]