A proposito del festival di Sanremo
Un vecchio sindaco di Parma, tanti anni fa, dopo che in provincia di Parma una ragazza di diciassette anni era stata uccisa da un ragazzo di Parma ventenne con una ventina di coltellate, e poi questo ventenne era andato a bere in un bar con dei suoi amici e poi aveva preso un taxi quando era stato il momento di pagare aveva tirato fuori la pistola aveva ucciso il tassista, il sindaco di Parma, quel giorno lì, quando gli avevan chiesto cosa aveva da dire di questa cosa lui aveva detto Vuol dire che dopo aver pensato alla città delle infrastrutture, penseremo alla città delle persone.
Che io quando ho sentito questa cosa mi son venute in mente due cose, la prima, Stalin, che agli scrittori sovietici diceva Voi dovete essere ingegneri di anime, cioè trattare le persone come si trattano le infrastrutture, in un certo senso, la seconda, la storia del triangolista di Parma che era andato a Verona per un’opera di Wagner.
Ci dev’essere un’opera di Wagner che dura tipo sei ore, come duran di solito le opere di Wagner, credo, ci dev’essere quest’opera che a un certo punto, dopo quattro ore e venti minuti di opera, è previsto un colpo di triangolo. E basta. Il triangolo in quell’opera lì deve fare solo quel colpo lì dopo quattro ore e venti minuti. Prima, niente; dopo, niente.
Allora una volta per la messa in scena di quest’opera di Wagner all’arena di Verona avevan chiamato un triangolista di Parma che era partito col suo triangolo nella sua custodia di pelle, aveva preso la sua bicicletta, era andato in stazione, aveva preso il suo treno Parma – Verona, aveva preso un taxi, era andato all’Arena, quando era stato all’arena era andato in camerino, si era smesso lo smoking, era sceso nella buca dell’orchestra, che poi lì all’Arena probabilmente di buche non ce n’è, ma non importa, aveva tirato fuori il suo triangolo dalla sua custodia, si era messo seduto, si era messo a aspettare che venisse il suo turno. E dopo quattro ore e venti minuti di opera, nel momento che toccava a lui dare il suo colpo di triangolo, si era distratto il suo colpo di triangolo non l’aveva dato. E niente, l’opera era andata avanti, era finita, lui aveva rimesso il suo triangolo nella sua custodia, si era alzato, era andato in camerino, si era cambiato, si era preso su, aveva preso il suo taxi, era andato in stazione, aveva ripreso il suo treno Verona – Parma, aveva ripreso la sua bicicletta, era andato a casa, lui secondo me quella sera lì aveva bisogno, di qualcuno che si occupasse di lui come ci si occupa di un’infrastruttura.
Dopo Parma, tra l’altro, m’è venuto poi in mente, è la città della musica, dicono, e una cosa singolare, a Parma, sono i cantanti. Prendere per esempio i cantanti o i cantautori o i gruppi di Bologna Modena Reggio Emilia: Guccini, Dalla, Morandi, Carboni, Luna pop, Cremonini, Bersani, Ligabue, Vasco Rossi, Modena City Ramblers, CCCP, Offlaga disco pax, Equipe ottantaquattro, I nomadi, CSI, Cisco, Ferretti, Zucchero, PGR, I ladri di biciclette, Irene Fornaciari, Paolo Belli, Giardini di Mirò, Nek, Pavarotti, Ustmamo, Skiantos, Stadio, Stato sociale, il fratello di Ligabue, il figlio di Morandi, Caterina Caselli, Orietta Berti, Pierangelo Bertoli, Beppe Starnazza, Astro Vitelli e molti altri che non mi ricordo.
A Parma, chi c’è?
I corvi, e Scialpi.