5 minuti di poesie di Chlebnikov
Le ragazze, quelle che camminano, con stivali di occhi neri, sui fiori dei mio cuore.
[5 minuti di Velimir Chlebnikov Clic]
Le ragazze, quelle che camminano, con stivali di occhi neri, sui fiori dei mio cuore.
[5 minuti di Velimir Chlebnikov Clic]
Mercoledì 14 luglio,
su Instagram,
alle 14,
leggo 5 minuti di
47 poesie facili e una difficile,
di Velimir Chlebnikov.
Oggi, su Instagram, alle 14, leggo cinque minuti di 47 poesie facili e una difficile, di Velimir Chlebnikov.
La legge delle altalene prescrive
Che si abbiano scarpe ora larghe, ora strette.
Che sia ora notte, ora giorno.
E che signori della terra siano ora il rinoceronte, ora l’uomo.
[Rinnovato per 10 anni il contratto per 47 poesie facili e una difficile]
Le ragazze, quelle che camminano,
con stivali di occhi neri
sui fiori del mio cuore.
Le ragazze, che hanno abbassato le lance
Sul lago delle proprie ciglia.
Le ragazze, che si lavano i piedi
Nel lago delle mie parole.
Per me è molto più piacevole
Guardare le stelle
Che firmare una condanna a morte.
Per me è molto più piacevole
Ascoltare la voce dei fiori,
Che sussurrano «È lui»
Chinando la testolina,
Quando attraverso il giardino,
Che vedere gli scuri fucili della guardia
Uccidere quelli
Che vogliono uccidere me.
Ecco perché io non sarò mai,
E poi mai, un Governante.
[Ristampato 47 poesie facili e una difficile, mi dicono]
Poco, mi serve.
Una crosta di pane,
un ditale di latte,
e questo cielo
e queste nuvole.
[L’altro giorno, a leggere Guerra e pace, sembrava che ci fosse dentro questa poesia di Chelbnikov]
IO E LA RUSSIA
A migliaia di migliaia la Russia ha dato la libertà.
Non c’è cosa migliore. A lungo la ricorderanno per questo.
Io invece mi sono tolto la camicia,
E tutti i grattacieli di specchi dei miei peli,
Tutte le fessure
Della città del corpo
Hanno esposto tappeti e tessuti rossi.
Le cittadine e i cittadini
Del Me – stato
Si sono affollati alle finestre dei riccioli dalle mille finestre.
Le Olghe e gli Igor’,
Non per convenienza,
Rallegrandosi del sole, hanno guardato attraverso la pelle.
Era finita la prigionia della camicia.
Mi ero semplicemente tolto la camicia
E avevo dato il sole al popolo del Me.
Ero nudo, vicino al mare.
Così ho regalato la libertà ai popoli,
Alle genti che prendevano il sole.
Per me è molto più piacevole
Guardare le stelle
Che firmare una condanna a morte.
Per me è molto più piacevole
Ascoltare la voce dei fiori,
Che sussurrano «È lui»
Chinando la testolina,
Quando attraverso il giardino,
Che vedere gli scuri fucili della guardia
Uccidere quelli
Che vogliono uccidere me.
Ecco perché io non sarò mai,
E poi mai, un Governante.
[Velimir Chlebnikov, 47 poesie facili e una difficile, Macerata, Quodlibet 2009, p. 10]
Dove la mascella di un bianco grande lama dagli occhi neri, e quella di un piccolo bufalo dalle corna piatte, e quella di altri ruminanti, si muove piano a destra e a sinistra, come la vita del paese.
[Velimir Chlebnikov, Lo zoo, 47 poesie facili e una difficile, p. 19]