Ancora
Dice il nuovo sindaco di Parma che il suo libro preferito è Il gabbiano Jonathan Livingston, di Richard Bach, che il suo filosofo preferito è Socrate «per il suo modo di essere filosofo in mezzo alla gente», che chi ha votato l’ultima volta non se lo ricorda, «forse rifondazione Comunista», che la cosa che secondo lui funziona peggio a Parma è «il servizio di bike sharing».
E io non riesco a crederci, che hanno eletto lui, come sindaco di Parma, così come cinque anni fa non riuscivo a credere che i parmigiani avevano eletto uno che, a Parma, una città di 163.000 abitanti completamente pianeggiante, voleva fare la metropolitana. Invece l’avevano proprio eletto, e adesso hanno proprio eletto quest’altro che il suo filosofo preferito è Socrate «per il suo modo di esser filosofo in mezzo alla gente».
Che mi verrebbe da chiederglielo: «Ma qual era il modo di esser filosofo di Socrate in mezzo alla gente?».
Adesso la prima volta che lo vedo glielo chiedo, se lo vedo, secondo me non sa rispondere. Magari mi sbaglio, ma io sono proprio convinto che non sa rispondere.
[Dovrebbe uscire oggi su Libero]