All’indomani

mercoledì 11 Luglio 2012

All’indomani della guerra di liberazione noi giovani avevamo una grande voglia di vivere, cantare, parlare e soprattutto stare insieme. La felicità che noi tutti provavamo in quel momento è molto difficile da descrivere. Anche se il pensiero verso quegli amici, compagni, conoscenti che erano caduti per le nostre libertà era in noi sempre presente. Uscivamo dalle case, dalle cantine, dai rifugi come topi dalle fogne, eravamo rimasti nascosti per tanti mesi terrorizzati dalle SS tedesche e dalle brigate nere, che non ci pareva vero essere liberi, poter camminare per le strade, fermarsi a gruppi per discutere di ogni cosa che riguardava l’indomani, il futuro nostro e del nostro paese.

[Giuliana Gamberini (bolognese, iscritta al Pci dal 1944), in Anna Tonelli, Falce e tortello (Storia politica e sociale delle feste dell’Unità 1945-2011), Bari, Laterza 2012, p. 3]