Allarme atomico

giovedì 17 Marzo 2011

Dopo mi sveglio alle undici di sera, mi sveglia un sms, sonno leggero, ho dormito con un occhio sullo spigolo di un libro, svegliarsi con un occhio indolenzito, non ce la faccio, il primo pensiero, giornata silenziosa, radio spenta, Oblomov, le pulizie e il silenzio della casa, ogni tanto guardo fuori, piove, le luci delle macchine giù per la curva, in discesa, allarme atomico, penso, vedo le stesse cose con in più l’allarme atomico, son tutti diverse, come quel libro, quel diario di quello che quando è scoppiata la guerra in Iraq, nel 92, si prendeva le ferie e non usciva più di casa, abitava in Liguria, o in Toscana, lì tra la Liguria e la Toscana, aveva paura, abbiamo paura, domani va via la Battaglia, va lì tra la Liguria e la Toscana, sta via tre giorni, domani è festa, una festa nuova, niente scuola.