Adesso lo spiego
Mia nonna Carmela usava delle espressioni, non so, diceva «È passata un’ambulanza a sirene spietate», che aveva ragione, sono spietate, era eloquente anche senza avere studiato, mia nonna, non aveva potuto, studiare, era la sedicesima di diciassette fratelli e sorelle era andata a servire a casa di un generale a undici anni e mi diceva «Paolo, a casa nostra c’era una miseria che quando siam diventati poveri abbiamo fatto una festa», e io, è un limite, certo, ma sono così contento, di avere le radici della mia lingua nella lingua di mia nonna, e sono contento del fatto che il primo libro che ho pubblicato comincia con mia nonna, la prima frase che ho pubblicato nella mia vita è: «Mia nonna Carmela si chiamava Carmela» e io sono onorato dal vostro invito anche solo per il fatto di poter pronunciare il nome di mia nonna, Carmela Dall’Asta, in un contesto così nobile come questa solenne prolusione in memoria del nostro più grande poeta.
A questo punto voi potreste dire, «Bene, siamo contenti che tu sia contento di pronunciare il nome di tua nonna Carmela Dall’Asta in un contesto così nobile, ma ti sembra di averci spiegato cosa c’entra, tua nonna Carmela Dall’Asta, con Dante Alighieri?».
E io vi potrei rispondere «No, non mi sembra di averlo spiegato ma adesso lo spiego».
[A settembre, per la casa editrice Longo di Ravenna, esce il volume 52 delle letture Classensi con la prolusione all’annuale di Dante che ho letto l’anno scorso, in occasione del 702° anniversario della morte]