Adesso
La scorsa settimana, venerdì, ho finito di scrivere un libro e l’ho consegnato all’editore, e per me son sempre momenti difficili, quando finisco di scrivere un libro e lo consegno all’editore, perché il mattino dopo, quando mi sveglio, la prima cosa che mi vien da pensare è: «E adesso cosa faccio?». Mi succede fin da quando ho scritto il primo libro che ho scritto, che non è stato un libro vero e proprio, è stata la tesi di laurea, e quando son tornato a casa, dopo averla consegnata in segreteria, c’era mia mamma che stava facendo le pulizie, mi ha visto che avevo una faccia strana, «Cos’hai?» mi ha chiesto. «Ho consegnato la tesi in segreteria» le ho detto io. «Bravo» mi ha detto lei. «Grazie, – le ho detto io, – ma adesso, – le ho detto, – cosa faccio?». E lei ha preso l’aspirapolvere, me l’ha messa in mano «Passa un po’ l’aspirapolvere», mi ha detto. E io, mi ricordo, ho passato l’aspirapolvere. Che è una cosa che avrei potuto fare anche sabato mattina, solo che ho una casa piccola, in dieci minuti si passa, a casa mia, l’aspirapolvere, allora non l’ho passata. Sono andato invece su internet, e ho trovato uno spot su Parma, proprio una specie di spot pubblicitario che l’ha fatto il comune di Parma e che l’ha rilanciato il sindaco di Parma sul suo profilo twitter con questo commento: «Un video vale più di mille parole». E quel video che valeva più di mille parole, che lanciava uno slogan che dovrebbe promuovere Parma nel mondo («Parma dritti al cuore»), era stato rilanciato, nella mattinata da sabato, anche da vari quotidiani online e uno dei commenti in uno di questi quotidiani online era questo: «È la cosa più colta, profonda e concreta che hanno fatto i grillini in un anno. Lasciateli riposare, adesso». Ecco a me questa cosa, un po’, è dispiaciuta, perché il libro che ho finito di scrivere la scorsa settimana trattava proprio del MoVimento 5 stelle a Parma, e “Come farò adesso, senza occuparmi tutti di i giorni di queste belle notizie su Parma?”, ho pensato. Poi dopo ho pensato che, magari, alla casa editrice, il libro che ho scritto non gli piace e lo devo riscrivere, e con questo pensiero ho trovato un po’ pace e sono potuto andare a Reggio Emilia a Viva la libertà, il raduno organizzato da Pippo Civati, e arrivato in stazione a Reggio Emila ho visto un grande cartellone, con uno con un megafono in mano che diceva «È REstate!», e era un cartellone che pubblicizzava gli eventi estivi del comune di Reggio Emilia e io ho pensato che i pubblicitari, probabilmente, quelli che son stati licenziati dai quotidiani dalle televisioni per via della crisi li hanno assunti i comuni che lanciano queste campagne che a me piaccion moltissimo “Come farò, adesso, che ho finito il libro, a non occuparmi più di queste cose?” ho pensato. Poi dopo mi è tornato in mente che forse il libro alla casa editrice non piace, ho trovato un po’ pace. Dopo sono arrivato da Civati, c’era Soru che parlava del Partito Democratico, ha detto che il Partito Democratico, secondo lui, è il più grande gruppo misto che c’è in parlamento che è una cosa che non c’entra tantissimo, con il libro che ho scritto, però mi piaceva ce la metto anche quella.
[dovrebbe essere uscito ieri su Libero]