Accademia
Informi, Accademia degli (ACI) Omonima di quella istituita a Ravenna nel 1588 e attiva fino a tutto il Settecento, l’ACI nasce la sera del 14 giugno 1957 per iniziativa di Antonio Delfini. Nel suo Discours de Réception, Delfini dichiara:
Signori e Signore, oggi non c’è più niente di valido. Il mondo non esiste più e prove che il mondo sia mai esistito non ce ne sono. Le sole prove valide dell’esistenza di un tempo sarebbero i sogni. I sogni letterari, artistici, religiosi e politici… Il nostro programma accademico sarà quello di adattarci alla Rivolta, e per non avere fallimenti di tipo borghese (come quelli di Marinetti, Tzara ed altri) ci rifiutiamo di elaborare un programma. Gli illustri accademici da noi nominati, penseranno di indicarci via via le tracce necessarie per dare alla Chimera (al mondo, cioè, universale) un senso sempre più naturalmente illusorio, ma tale da farci credere per qualche momento in una realtà da concepirsi sostanziale.
Libera, gratuita, indefinita, senza sede, per quanto città Capitale sia eletta Livorno e capitale provvisoria Roma, senza statuiti né corpo accademico, con un Cancelliere generale nella persona del poeta Gaio Fratini, L’ACI ha come fine abbastanza settario quello di «restituire al caos il peccato originario della poesia».
[Paolo Albani, Dizionario degli istituti anomali del mondo, Quodlibet, Macerata 2009, p. 11]