Effettivamente
Effettivamente, la censura e la violenza dello stato contro la letteratura e contro la cultura in generale, sono un indice del fatto che la letteratura e la cultura, in generale, fanno paura, allo stato, e quando, qualche giorno fa, dalla casa editrice russa AST mi hanno fatto sapere che avevano quasi finito di tradurre il mio romanzo su Anna Achmatova (Vi avverto che vivo per l’ultima volta. Noi e Anna Achmatova, pubblicato in Italia da Mondadori), ma che, per pubblicarlo, avrebbero dovuto censurarlo, che non era una decisione loro ma che la censura dipendeva delle leggi in vigore in Russia, che loro avevano le mani legate e speravano nella mia comprensione, io, devo dire, sono stato anche contento, un po’.
[Lunedì primo luglio, alle 20, sul mio profilo Instagram, leggo l’articolo sulla censura che è uscito oggi sul Fatto Quodtidiano]