36.000 pastiglie

sabato 28 Luglio 2012

Secondo recenti statistiche, nella Repubblica Federale Tedesca le sole spese quotidiane per l’assistenza sanitaria ammontano a 450 milioni di marchi, il triplo di ciò che veniva speso nel 1950; ci sono in questo paese 10 milioni di ammalati, e il consumatore tedesco medio prende durante la sua vita 36.000 pastiglie. I dati italiani sono analoghi: nel 1980 gli istituti di cura pubblici hanno ospitato più di nove milioni di degenti; dal 1970 al 1980 il consumo di medicine vendute in farmacia è aumentato di quattro volte e di otto volte quello di beni e servizi per la salute.
Pensiamo a cosa succederebbe se questa tendenza alla crescita si arrestasse o addirittura diminuisse: enormi ministeri e altre colossali organizzazioni crollerebbero, interi settori dell’industria andrebbero in fallimento e milioni di persone resterebbero senza lavoro.
Allo scopo di evitare una tale catastrofe, questo libro vuole offrire un piccolo, responsabile e consapevole contributo. Lo stato sociale ha un così pressante bisogno dell’indigenza e dell’infelicità della popolazione, che questo compito non può essere affidato ai dilettanteschi e isolati tentativi dei pur bene intenzionati cittadini. Anche qui, come in tutti gli altri aspetti della vita moderna, c’è la necessità di una direzione statale. Tutti possono essere infelici, ma è il rendersi infelici che va imparato, e a ciò non basta certamente qualche sventura personale.

[Paul Watzlawick, Istruzioni per rendersi infelici, traduzione di Franco Fusaro, Milano, Feltrinelli 2011, pp. 10-11]