Come lavati dalla neve
La contessa Chotetov posò il suo sguardo sui suoi occhi puri, come lavati dalla neve, e vi lesse il dono arcano della predizione. Chiese di poter parlare con lui, ma neppure per lei si fece una deroga. Allora chiese che fosse consegnato a Červev un importante quesito che aveva scritto affinché lui le rispondesse sempre per lettera, promettendo in cambio cento monete d’oro per ciascuna parola.
I fraticelli consegnarono quel messaggio a Červev ed egli, che non aveva più scritto una riga dal giorno dei suo esilio, prese tosto una matita e, senza leggere la domanda, vergò la risposta: «Agisci come credi, te ne pentirai comunque».
La sua tomba è tutt’oggi integra. Su di essa è piantata una croce con la scritta: «Mefodij Červev». Volevano aggiungervi «servo di Dio», ma poi si ricordarono che era un vagabondo e che c’era qualcosa di ignoto nella sua storia, e non lo scrissero.
[Nikolaj Leskov, Una famiglia decaduta, traduzione di Flavia Sigona, Roma, Fazi 2016, p. 282]