Quando il pittore esce di casa

domenica 15 Dicembre 2013

Cavazzoni, Fantasticazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quando il pittore (il fotografo eccetera) (sia pure anche un pittore semplice e senza pretese) esce di casa e corre in un luogo, è perché sente che il mondo scappa; e deve correre, anche se per la verità il mondo non smette mai di scappare, in genere però non ci si pensa; ma improvvisamente aprendo la finestra al mattino e vedendo la brina sui tetti, improvvisamente uno ci pensa e gli viene l’urgenza, che è l’urgenza di andarlo a fermare, insieme a una specie di disperazione, perché al massimo è un pezzettino minimo che si può sperare di fermare.

[Ermanno Cavazzoni, Il limbo delle fantasticazioni, Macerata, Quodlibet 2009, p. 65]