Очередь
I cittadini sovietici, ed è stata un’amica russa a darmi questa lezione alcuni decenni fa, erano contenti quando, uscendo per la spesa, vedevano le code davanti ai negozi. Nell’ambito di quell’economia così particolare, coda significava prodotti disponibili, a costo di una lunga e non sempre fortunata attesa: si trattava di un’operazione sempre preferibile alla mancanza cronica o assoluta di beni di consumo, segnalata dall’assenza di aspiranti compratori e delle onnipresenti file. Quasi assordo e inattendibile per un occidentale nato e cresciuto nel consumismo, ma in fondo ragionamento ineccepibile e addirittura condivisibile, seppure a costo di qualche riflessione e di alcune rinunce alle proprie scontate categorie culturali.
[Gian Piero Piretto, Indirizzo: Unione Sovietica. 25 luoghi di un altro mondo, Milano, Sironi 2015, p. 88]