Will Cuppy

lunedì 4 Agosto 2014

Will Cuppy, Come distinguere gli amici dalle scimmie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Will Cuppy, che ha scritto questo libro per intero eccetto l’introduzione, è un giovane scrittore americano – o quantomeno è tale per un vegliardo come me – con  tre legittimi motivi, al momento di andare in stampa, per aspirare alla fama. È in grado di distinguere i propri amici dalle Scimmie (cosa che non molti di noi sanno fare). È l’autore cui dobbiamo la miglior frase sui Pechinesi, ossia: «Non capisco perché debbano avere quell’aria così piena di sé. Non sono meglio di noi». Ed è il critico di romanzi gialli più importanti d’America da talmente tanti anni da conoscere, benché non li abbia mai messi in atto, cinquantasette modi di assassinare un baronetto nella propria biblioteca facendo ricadere i sospetti sul maggiordomo. Gli scrittori di romanzi gialli potranno anche confondere migliaia di lettori, ma non riusciranno a confondere Will Cuppy. Will Cuppy è quello che alla fine del secondo capitolo ha già capito chi è l’assassino.
C’è sempre qualcosa di lievemente insidioso nello scrivere l’introduzione a un libro come questo. I critici sono suscettibili, e se dicessi che è uno dei libri più divertenti che io abbia mai letto, potrebbero mordersi le labbra e dare ad intendere che affermazioni del genere sarebbe meglio lasciarle a loro. Limiterò pertanto il campo delle mie osservazioni all’utilità del presente volume, peculiarità che nessuno, immagino, vorrà davvero negare.
Quante volte, durante una cena,la signora seduta alla nostra destra ci ha detto all’improvviso: «E ora Mr. Robinson (o Mr. Abbott), mi parli un po’ dei pinguini», e noi abbiamo boccheggiato in cerca d’aria e ridotto il pane in briciole. Mr. Cuppy ha sgombrato il campo da ogni rischio d’imbarazzo.
Un’occhiata alla nostra copia di Come distinguere gli amici dalle Scimmie nascosta nel tovagliolo ed eccoci rispondere con sicurezza:

«I pinguini sono dignitosi. Cogliere un Pinguino in fallo rispetto alla propria dignità potrebbe richiedere anni e difficilmente ne varrebbe la pena. Il Pinguino medio ha il cervello di un bambino di otto anni, ma riesce a far parlare di sé i giornali. Soltanto un esperto è in grado di distinguere un Pinguino vivo da uno imbalsamato. È probabile che la maggior parte dei Pinguini sia imbalsamata».

[P. G. Wodehouse, Introduzione a Will Cuppy, Come distinguere gli amici dalle scimmie, traduzione di Elena Malanga, Torino, Add 2014, pp. 11-12]