Una cosa che ho fatto

mercoledì 7 Febbraio 2018

Stamattina dovevo andare al collegio Borromeo di Pavia a parlare di traduzione a degli studenti e a dei dottorandi e, intanto che andavo in stazione in bicicletta, stamattina alle sei, a Bologna, ho pensato che io, che prima di mettermi a studiare russo ho lavorato per un anno e mezzo in Algeria, sulle montagne del piccolo Atlante, e per un anno e un po’ a Baghdad, in mezzo alla guerra Iran – Iraq, ecco per me, mi è venuto da pensare, studiare russo è stata un’avventura più grande delle montagne del piccolo Atlante e della guerra Iran – iraq, è stata una cosa che ha cambiato il mio modo di camminare, di pensare, di muovermi, di dormire, di leggere, di parlare, di mangiare, di immaginare, di stare fermo, di ridere, di piangere, di sospirare, di disperarmi, di chiedere scusa, di arrabbiarmi, di concentrarmi e di portare pazienza e è una cosa che, se non l’avessi fatta, nella mia vita, chissà dove sarei andato a finire.