Tratto peculiare di Venezia

giovedì 7 Giugno 2018

La mattina il vaporetto mi porta alla stazione passando davanti ai palazzi, lungo l’acqua verde del Canal Grande; arrivo al treno all’ultimo istante, il facchino mi spinge sul vagone. Tratto peculiare di Venezia: scomparire in un attimo, non correre dietro al treno, non agitare a destra e a sinistra il capo in cenno di saluto come fanno le altre città quando le lasci – svanire in un solo istante, come se non esistesse, come se non fosse mai esistita.

[Nina Berberova, Il giunco mormorante, traduzione di Donatella Sant’Elia, Milano, Adelphi 1990, p. 79]