Torpedone

mercoledì 25 Agosto 2010

Per spiegarci, un esempio della prima cosa che si insegna a non fare alla scuola elementare di scrittura emiliana è dato dalla prima traduzione italiana del romanzo dell’americano Bret Easton Ellis American Psycho.
In questo romanzo, nella prima pagina, compare tre volte la parola Bus, che significa, come sappiamo, Autobus. Ecco: nella prima traduzione italiana di American Psycho il traduttore aveva tradotto il primo Bus con Autobus, il secondo con Corriera, il terzo con Torpedone.
Allora, se questa cosa, usare dei sinonimi per evitare le ripetizioni, in un contesto scolastico ha forse senso, perché può servire all’insegnante a capire qual è il bagaglio lessicale dell’allievo, in un contesto letterario diventa ridicola.
Nel caso specifico, ho raccontato l’altro giorno di questa traduzione a un mio conoscente, il quale mi ha detto che se lui leggesse, in un romanzo, la parola Torpedone gli verrebbe da chiedersi È successo qualcosa?
Non è successo niente, è lo stesso bus di prima.

[Dalla bozza della postfazione al catologo del Gruppo Fiori per Ecomondo, che per il momento si intitola, la postfazione, Come è successo che è stato scritto quello che è scritto in questo catalogo, che per il momento si intitola, il catalogo, Io desidero un autobus blu e altre dodici storie con tredici facce]