Sulla corda

sabato 31 Gennaio 2015

Viktor Šklovskij, C'era una volta

Nikolàj Ivànovič mi diceva: l’uomo per la struttura dei labirinti delle orecchie è adatto a camminare su una corda e a fare su una corda tutto quello che fa a terra, ma di questo non è informato, bisogna renderlo edotto; spesso è utile dire ad un uomo che è un genio, perché gli passi la paura, la sfiducia in se stesso.
Così Nikolàj Ivànovič si avvicinò alla scultura che gli avevo portato. Io non sono scultore e sono quaranta anni che non mi occupo di scultura.
Penso che invece del talento di scultore avessi un furore tranquillo, un’ispirazione di tre minuti. Ho portato le mie opere a Nikolàj Ivànovič Kul’bin non in gesso, ma direttamente in creta. Ho parlato con lui. Mi ha detto, com’era sua abitudine allora:
«Voi siete un genio.»
Com’era mia abitudine allora, non mi stupii e risposi tranquillo:
«Che prove ne avete?»

[Viktor Šklovskij, C’era una volta, traduzione di Sergio Leone, Milano, il Saggiatore 1968, pp. 132-133]