Non sapere una cosa del genere

giovedì 4 Maggio 2017

– Dica, per cortesia, – aveva detto Ivàn Ivànyč a un vecchietto che era seduto davanti a un negozio: – dov’è qui, la casa di Anastàs’ja Petróvna Toskunóvaja.
– Non ce n’è, di Toskunóvye, qua. – aveva detto il vecchio dopo averci pensato. – Timošénko, forse?
– No, Toskunóvaja…
– Scusi, di Toskunóvye, non ce n’è.
Ivàn Ivànyč aveva alzato le spalle e si era avviato per andare oltre.
– Ma cosa cerca a fare? – gli aveva gridato dietro il vecchietto. – Se dico che non c’è, vuol dire che non c’è.
– Ascolta, cara, – aveva detto Ivàn Ivànyč a una vecchia che a un angolo della strada, a una bancarella, vendeva dei semi di girasole e delle pere, – dov’è qui la casa di Nastàs’ja Petróvna Toskunóvaja?
La vecchia l’aveva guardato stupita e era scoppiata a ridere.
– Adesso va a finire che Nastàs’ja Petróvna sta a casa sua? – aveva chiesto. – Signore benedetto, son già otto anni, che ha sposato sua figlia e ha lasciato la casa a suo genero. Adesso lì ci abita suo genero.
E i suoi occhi dicevano: «Ma voi, coglioni, come fate a non sapere una cosa del genere?».
– E adesso lei dove abita? – aveva chiesto Ivàn Ivànyč.
– Signore benedetto! – si era stupita la vecchia, e aveva battuto le mani tra di loro. – In un appartamento in affitto, abita, ma da tanto tempo. Son già otto anni, che ha lasciato al casa a suo genero! Eh!
Probabilmente si aspettava che anche Ivàn Ivànyč si stupisse e esclamasse «Ma è incredibile!», invece lui, molto calmo, aveva chiesto:
– E dov’è il suo appartamento?
La commerciante si era rimboccata le maniche e, indicando con la mano, si era messo a gridare con una voce sottile e acuta:
– Andate sempre dritto, dritto, dritto… Quando trovate una casetta rossiccia, allora sulla sinistra c’è un vicoletto. Allora voi prendete quel vicoletto e andato al terzo portone sulla destra…

[Anton Čechov, La steppa, capitolo 8]