Niente di nessuno

mercoledì 13 Dicembre 2017

Quando mi hanno chiesto di venire a parlare di un classico russo, io ho subito pensato che avrei parlato di Daniil Charms, però poi mi han detto che Charms, bravissimo, eh?, magari, però non è che sia proprio un classico classico forse, non ne avrei uno un po’ più classico, allora ho pensato che avrei parlato di Puškin, mi hanno detto che Puškin va bene. Allora, per parare di Puškin, comincerei da un breve testo di Danill Charms, che dice così:

È difficile parlare di Puškin a qualcuno che di lui non sa niente. Puškin è un grande poeta. Napoleone è meno grande, di Puškin. E Bismark, in confronto con Puškin, non vale niente. E Alessandro primo e secondo, e terzo, in confronto con Puškin sono delle vesciche. Tutti, in confronto con Puškin, sono delle vesciche, solo in confronto con Gogol’, lo stesso Puškin è una vescica.
E allora, anziché scriver di Puškin, è meglio se scrivo di Gogol’.
Anche se Gogol’ è tanto grande, che di lui non si può scrivere niente, pertanto scrivo di Puškin.
Ma dopo Gogol’, scrivere di Puškin vien quasi vergogna. E di Gogol’ scrivere non si può. Allora è meglio se non scrivo niente di nessuno.

Ecco.

[Inizio del discorso su Puškin Firenze, al Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, martedì prossimo]