La finestra

venerdì 12 Febbraio 2016

E. H. Gombrich, La storia dell'arte

I bambini, a volte credono che le stelle debbano essere a forma di stella, per quanto in realtà non lo siano affatto. La gente che insiste perché in un quadro il cielo sia azzurro e l’erba verde non differisce molto da quei bambini. Essa si indigna vedendo altri colori in un quadro, ma se fosse possibile dimenticare una buona volta tutto ciò che abbiamo udito del cielo azzurro e dei verdi prati e guardare il mondo come se, appena giunti da un altro pianeta in un viaggio di scoperta, lo vedessimo per la prima volta, ecco che gli oggetti ci apparirebbero suscettibili delle coloriture più varie e sorprendenti. Ora, i pittori a volte si sentono come in un viaggio di scoperta. Essi vogliono una visione fresca del mondo, fuori di ogni nozione scontata, di ogni pregiudizio sulla carne rosea, sulle mele gialle o rosse. Non è facile affrancarsi da queste idee preconcette, ma gli artisti che meglio ci riescono creano spesso le opere più interessanti. Sono loro che ci insegnano a vedere nella natura bellezze nuove che mai avremmo sognate. Se li seguiamo e impariamo da loro, perfino guardare dalla finestra potrà diventare un’avventura emozionante.

[E. H. Gombrich, La storia dell’arte, traduzione di Maria Luisa Spaziani, New York, Phaidon press 2015, p. 26]