La contessa Anna Fedotovna

venerdì 22 Febbraio 2019

Adesso, ogni tanto, mi capita di andare in giro a parlare della letteratura russa, e quando ci vado chiedo a chi mi ascolta se mi dice uno scrittore russo del ‘700, e di solito non li conosce nessuno. Perché scrivere romanzi, per i russi, nel ‘700, è una pratica esotica. La protagonista della Donna di picche, di Puškin, la contessa Anna Fedotovna, chiede a suo nipote di portarle dei romanzi, solo non di quelli moderni, cioè dei romanzi dove i figli non uccidano i padri e dove non ci siano dei morti affogati «Ho una gran paura dei morti affogati», dice la contessa, e il nipote le dice «Di romanzi così adesso non ce n’è, non vuole piuttosto dei russi?», «Esistono dei romanzi russi? – chiede la contessa, – Portameli!». Esistevano, i romanzi russi, ma erano rari: lo scrittore più noto, tra i romanzieri del ‘700, è lo storico Karamzin, che scrive dei romanzi sentimentali che sembrano romanzi francesi. La letteratura russa, nel 700, quasi non esisteva, comincia a esistere all’inizio dell’800, con Puškin.

[Domani, a Formigine, La donna di picche di Puškin]