La baronessa e il calamaio

sabato 5 Settembre 2015

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In relazione agli imminenti festeggiamenti per il centoundicesimo anniversario della nascita di Daniil Charms: La baronessa e il calamaio

Bobrov (indicando Cristoforo Colombo): Cristoforo Colombo.
Cristoforo Colombo (indicando Bobrov): Bobrov.
Bobrov: Se le interessa la mia educazione, gliela racconto. Gliela racconto.
Cristoforo Colombo: Sì, sì, racconti, per cortesia.
Bobrov: Adesso racconto. Non ho niente da nascondere.
Cristoforo Colombo: Molto, molto interessante!
Bobrov: Dirò allora così: com’è stata la mia educazione? In orfanotrofio.
Cristoforo Colombo: In orfanotrofio.
Bobrov: Sì ma non mi lascia parlare.
Cristoforo Colombo: Ah, prego, prego.
Bobrov: Mio babbo mi ha dato all’orfanotrofio. E… (Tiene la bocca aperta. Cristoforo si mette sulla punta dei piedi e guarda in bocca a Bobrov).
Bobrov: … tuttavia, io sono un commerciante (Cristoforo salta indietro).
Cristoforo Colombo: Volevo solo dare un’occhiata a cosaa… haa… aa.
Bobrov: Così. Io vale a dire ho studiato in orfanotrofio, e mi sono innamorato di una baronessa e di un calamaio.
Cristoforo Colombo: Davvero si è innamorato?
Bobrov: Non scocciare. Sì, mi sono innamorato.
Cristoforo Colombo: Che meraviglia.
Bobrov: Non scocciare. Sì, è una meraviglia.
Cristoforo Colombo: Com’è strano.
Bobrov: Non scocciare. Sì, è proprio strano.
Cristoforo Colombo: Racconti, per cortesia!
Bobrov: Cristoforo Colombo, se dici ancora qualcosa…

La scena cambia velocemente. Bobrov è seduto e mangia una minestra.
Entra sua moglie in camicia e con un ombrello.

Bobrov: Dove vai?
Moglie: Là.
Bobrov: Là dove?
Moglie: Là là.
Bobrov: Là o là?
Moglie: No, non là, là.
Bobrov: E allora?
Moglie: Come allora?
Bobrov: Dove vai?
Moglie: Mi sono innamorata di una baronessa e di un calamaio.
Bobrov: Bene.
Moglie: Bene, però Cristoforo Colombo ha infilato una bicicletta nella nostra cuoca.
Bobrov: Povera cuoca.
Moglie: Lei, povera, è seduta in cucina e scrive una lettera a casa, e la bicicletta è lì che le penzola fuori.
Bobrov: Sì sì. Questo è un caso. Io mi ricordo da noi all’orfanotrofio nel 1887 ci è successo lo stesso. C’era da noi un professore. Così noi gli abbiamo spalmato la faccia di trementina e l’abbiam messo in cucina sotto la tavola.
Moglie: Dio mio, e cosa c’entra?
Bobrov: Bè, anche quello era un caso.

Entra l’Uomo Salame.