Kein Trinkwasser

domenica 28 Giugno 2015

Questa settimana sono stato a Santa Margherita Ligure a fare una lettura, e ho visto delle cose che, probabilmente, sono normalissime ma a me sono sembrate stranissime; per esempio in mare c’era una famiglia di anatre che a me, che sono di Parma, e che con il mare non ho una relazione immediata, quella famiglia lì mi dava l’idea di un mare domestico, di campagna, mi avvicinava al mare, era una specie di invito ad andare e io sono andato ho fatto anche il bagno. Poi, a Santa Margherita, sul lungomare, ci sono delle fontanelle con dei cartelli che c’è scritto «Acqua potabile», che è una cosa, per me, che io sono abituato a pensare che i cartelli ce li mettano nel caso contrario, «Acqua non potabile», come sui treni, e non so perché mi è rimasta in mente anche la traduzione tedesca, «Kein trinkwasser», invece a Santa Margherita ci hanno scritto «Acqua potabile», come se in un prato ci scrivessero «È possibile calpestare le aiuole», o, in una spiaggia, «Qui è possibile girare in costume», o, su una pista ciclabile, «Qui è possibile andare in bicicletta»; sarebbe bello, credo, aver dei cartelli che non segnalino dei divieti, ma dei permessi, non so, per esempio, in un parco: «Qui è possibile giocare a calcio, a pallavolo, a nascondino, a bandiera o a qualsiasi altra cosa vogliate giocare» o, in un parcheggio, «Qui la sosta è permessa», fare proprio anche un cartello, magari, il permesso di sosta, azzurro e giallo, che sono i colori delle bandiere di Città del Vaticano e della Repubblica di San Marino che, nella mia testa, sono due posti dove sono permesse più cose di quelle che sono permesse in Italia e dopo, non c’entrava niente, ma mi è venuto in mente il film The Zero Theorem, di Terry Gilliam, che nelle sale deve ancora uscire ma che io ho visto due anni fa in un festival del cinema e che a un certo momento si vedeva una scritta, sulla vetrina di un negozio, che diceva «Sconti fino al 100 per 100». E poi, non c’entrava niente neanche quello, ma mi è tornato in mente che a Casalecchio di Reno, che è il posto dove abito, poco lontano dalla biblioteca (che, a Casalecchio, si chiama «Casa della conoscenza») c’è una scritta sul muro che dice: «Basta con la disoccupazione giovanile», che è una scritta che a me piace molto e da quando l’ho vista quando giro per Casalecchio mi aspetto sempre di vedere delle scritte sorelle che potrebbero essere, non so: «Abbasso l’invecchiamento precoce», oppure: «Viva gli sconti». O, anche: «Basta brufoli, per favore», o «Viva il beltempo», o «Abbasso il semaforo rosso», per dire. Dopo, a Santa Margherita Ligure, l’altro giorno, in un ristorante, proprio davanti a dov’ero seduto c’era appesa sul muro una padella di rame e dentro la padella avevano attaccato il cartello «Vietato fumare», e io mi son chiesto quand’è che li toglieranno, questi cartelli «Vietato fumare» (insieme alle indicazioni, sui treni, «Carrozza non fumatori», per forza è non fumatori, sono tutte, non fumatori), cioè quand’è che diventerà evidente che fumare non si può e mi son risposto che succederà quando il divieto di fumare lo metteranno nella costituzione: «Articolo 121: Vietato fumare», e succederà presto, secondo me.

[uscito ieri su Libero]